L’inchiesta “Orizzonte” che coinvolge il Comune di Sorrento ha portato il giudice per le indagini preliminari (GIP) di Torre Annunziata, Maria Concetta Criscuolo, a disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex sindaco Massimo Coppola, precedentemente detenuto in carcere.
La vicenda, che scuote profondamente la comunità sorrentina, è incentrata su presunte irregolarità e corruzione legate all’affidamento di appalti pubblici, un tema cruciale per lo sviluppo infrastrutturale e socio-economico di un territorio turistico come quello della Penisola Sorrentina.
La vicenda si è sviluppata attraverso due fasi distinte, culminate nell’emissione delle ordinanze di custodia cautelare.
La prima, maturata in seguito a un evento eclatante – l’acquisizione di elementi probatori che hanno portato all’arresto in flagranza di Coppola intento a ricevere una somma di denaro da un imprenditore durante una cena in un ristorante – ha immediatamente acceso i riflettori sulla presunta rete di corruzione.
La seconda ordinanza, notificata il 19 agosto, ha confermato e ampliato le accuse, suggerendo un quadro più complesso e strutturato di illeciti.
L’indagine “Orizzonte”, condotta dalle autorità competenti, mira a ricostruire i meccanismi attraverso i quali sarebbero stati manipolati i processi di selezione dei fornitori e delle imprese incaricate di eseguire lavori pubblici.
Si sospetta che l’azione di Coppola, e di altri soggetti coinvolti, abbia distorto la libera concorrenza e abbia leso il principio di trasparenza, elementi fondamentali per una gestione amministrativa corretta e per garantire l’interesse pubblico.
L’evoluzione della vicenda ha visto, recentemente, un cambio di passo: Massimo Coppola, assistito dai legali Francesco Pane e Raffaele Larosa, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti, fornendo la sua versione dei fatti.
Questa collaborazione, seppur tardiva, potrebbe rivelarsi determinante per chiarire l’entità della sua responsabilità e per individuare eventuali complici e mandanti.
L’inchiesta solleva interrogativi profondi non solo sulla condotta individuale di Coppola, ma anche sulla vulnerabilità delle istituzioni locali e sulla necessità di rafforzare i controlli interni e i meccanismi di prevenzione della corruzione.
Il caso “Orizzonte” rappresenta un campanello d’allarme per l’intero sistema amministrativo, evidenziando l’importanza di una cultura della legalità e della responsabilità, imprescindibili per assicurare la fiducia dei cittadini e la sostenibilità dello sviluppo territoriale.
L’auspicio è che l’inchiesta porti a una profonda riflessione sulle dinamiche che possono favorire la corruzione e a un rinnovato impegno nella lotta contro i fenomeni di illegalità.