L’inchiesta in corso a Castellammare di Stabia, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, svela un quadro allarmante di infiltrazione criminale nel delicato servizio di emergenza sanitaria, il 118.
Le recenti misure cautelari disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari rappresentano un tassello significativo in un’indagine che mette a luce un’orchestrata strategia del clan D’Alessandro per instaurare un illecito monopolio nel settore.
Le indagini, condotte con scrupolosa precisione dai Carabinieri di Torre Annunziata, hanno ricostruito un complesso sistema di controllo, volto a soffocare la concorrenza e a garantire al clan un flusso costante di risorse economiche.
La chiave di questo sistema era una società apparentemente legittima, in realtà una mera facciata gestita e controllata dagli elementi di spicco del clan. Questa struttura, ora oggetto di un decreto di sequestro, agiva esercitando pressioni e intimidazioni nei confronti di altri operatori che tentavano di partecipare alle gare d’appalto per il servizio di emergenza e il trasporto dei pazienti al San Leonardo di Castellammare.
Il modus operandi del clan D’Alessandro non si limita alla manipolazione delle gare d’appalto.
L’indagine ha portato alla luce anche un tentativo di estensione del controllo criminale ad altre attività economiche, con l’intenzione di imporre un servizio di ristoro all’interno dello stadio “Menti”, sede delle partite della Juve Stabia.
Questa ulteriore manovra dimostra l’ambizione del clan di consolidare la propria influenza nel tessuto economico e sociale del territorio, sfruttando anche la passione popolare per il calcio.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla vulnerabilità del sistema di appalti pubblici e sulla necessità di rafforzare i controlli e la trasparenza nelle procedure.
La gestione del servizio 118, un pilastro fondamentale per la sicurezza e la salute della comunità, non può essere compromessa da interessi criminali.
L’inchiesta delibera un campanello d’allarme, evidenziando la persistente capacità di adattamento e di infiltrazione delle organizzazioni mafiose, che cercano costantemente nuovi modi per arricchirsi a spese della collettività.
La lotta contro questo fenomeno richiede un impegno costante e sinergico da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della società civile.







