La città di Napoli, custode di una storia millenaria e vibrante di vita, si trova a confrontarsi con una decisione amministrativa che solleva profonde questioni etiche e sociali. La recente delibera del Comune, che impone una tassa di 360 euro per il trasporto delle salme e delle urne cinerarie al di fuori del territorio comunale, ha scatenato una reazione di forte disappunto da parte dei concessionari degli impianti di cremazione della regione Campania, operanti a Castel Volturno, Domicella, Cava de’ Tirreni e Montecorvino.La protesta non si configura semplicemente come un disaccordo economico, ma si radica in un principio più ampio: il diritto al lutto non dovrebbe essere compromesso da oneri fiscali arbitrari. La decisione comunale, percepita come una forma di imposizione ingiusta, rischia di trasformare un momento di profondo dolore e di elaborazione del lutto in una transazione finanziaria, svilendo la sacralità del commiato. La cremazione, sempre più scelta come alternativa alla sepoltura tradizionale, rappresenta per molti un percorso etico e spirituale, un gesto di rispetto verso i defunti e un’espressione di volontà familiare. Imporre una barriera economica a questa scelta significa limitare la libertà individuale e la possibilità per le famiglie di onorare i propri cari secondo le proprie convinzioni.Le conseguenze di questa tassa si estendono ben oltre l’aspetto finanziario. I concessionari temono un aumento della pressione sul cimitero di Poggioreale, già gravato da problemi di spazio e di gestione. L’incremento della domanda di sepolture tradizionali potrebbe innescare una spirale di disservizi, con code, difficoltà operative e potenziali rischi igienico-sanitari.La vicenda pone un interrogativo fondamentale: quale modello di città si vuole costruire? Una Napoli che esprime una rinascita culturale, artistica e sociale, ma che al tempo stesso penalizza il lutto e limita le libertà individuali? L’auspicio è che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, rivaluti questa decisione, riconoscendo che il rispetto per la morte e per il dolore altrui rappresenta un valore imprescindibile per una comunità civile. La città di Napoli merita di essere un luogo di accoglienza e di consolazione, non di tassazione del dolore. La dignità del commiato non può essere un mero balzello da pagare.
Tassa sul lutto a Napoli: protesta per una decisione ingiusta.
Pubblicato il
