Il Teatro Minerva di Boscoreale si appresta a vivere una stagione artistica di straordinaria risonanza, un’onda di entusiasmo palpabile che si riflette nei sold-out registrati per le prime rappresentazioni e nella rinnovata fiducia del pubblico.
Questo successo non è semplicemente un segnale di vivacità culturale, ma un atto di resistenza e speranza per una realtà che, non troppo tempo fa, si è trovata sull’orlo del baratro.
Il direttore artistico, Pino De Caro, aveva lanciato un appello urgente, un grido d’allarme volto a sensibilizzare l’attenzione istituzionale e il sostegno concreto alla struttura, un patrimonio culturale fragile e vitale per il territorio.
Un richiamo che ha trovato eco in una corale risposta di artisti, unanime nella difesa di un luogo che incarna l’identità e la memoria collettiva.
Il rischio di chiusura, paventato, aleggia ancora, ma l’affluenza e l’entusiasmo del pubblico rappresentano un argine potente contro questa eventualità.
Le prime commedie andate in scena, “Un ponte per due” di Caiazzo e Costa e “Ti ho sposato per ignoranza” di Gallo, hanno saputo intercettare il gusto del pubblico, offrendo un mix di leggerezza, riflessione e intrattenimento di qualità.
Ma la stagione in corso si preannuncia come un percorso variegato, un mosaico di espressioni artistiche capaci di spaziare tra generi e tematiche.
Il 21 novembre, Peppe Iodice, Francesco Bruno e Marco Critelli daranno vita a “Ho visto Maradona”, uno spettacolo che celebra un mito del calcio e, al di là dello sport, un simbolo di resilienza e speranza.
A seguire, il 12 dicembre, il concerto di Peppe Barra con “Buonasera a tutti dai miei disordinati appunti”, un viaggio musicale e poetico tra le tradizioni e le storie del Sud, arricchito dalla maestria del pianista Luca Urciuolo e dalla sensibilità registica di Francesco Esposito.
Il nuovo anno si aprirà con “Grisù, Giuseppe e Maria” di Gianni Clementi, interpretato da Francesco Procopio e Giancarlo Ratti, una rappresentazione che, sotto la regia di Pierluigi Iorio, promette riflessioni profonde sull’esistenza e le relazioni umane.
A febbraio, l’attenzione si concentrerà su tematiche di grande attualità con “Le pornoprecarie.
Quelle di Onlyfans”, una commedia scritta da Maria Bolignano con un cast di talento, che intende analizzare, con sguardo critico e originale, le dinamiche del lavoro e l’immagine di sé nell’era digitale.
Il percorso artistico continuerà con “Jucature” di Pau Mirò, con Antonio Milo e Andrea Falivene, una produzione che, tradotta, adattata e diretta da Enrico Ianniello, esplora le complessità del gioco e dell’inganno.
Infine, la stagione si concluderà con “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci” di Federico Vacalebre, un omaggio alle figure femminili, interpretato da Monica Sarnelli e diretto da Carlo Cerciello, che, con la partecipazione di Cinzia Cordella, celebra la forza, la resilienza e le contraddizioni dell’animo femminile.
La stagione del Teatro Minerva non è solo un calendario di eventi, ma un atto d’amore verso la cultura, un segno di speranza per il futuro e un invito a sostenere un luogo che rappresenta l’identità e la vitalità di una comunità.







