Un’ombra di violenza si è abbattuta sulla periferia di Napoli, concretizzandosi in un tentativo di omicidio a danno di un ragazzo minorenne.
Martedì sera, gli agenti del Commissariato Ponticelli hanno eseguito un arresto in carcere nei confronti di un uomo di 22 anni, in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica, Sezione Settima, guidata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli.
Le indagini, scaturite da una denuncia dettagliata presentata dalla vittima, hanno ricostruito una dinamica inquietante.
Il giovane, proveniente da una scuola, si è trovato oggetto di un’incalzante persecuzione da parte di due individui a bordo di un motociclo.
Il ragazzo ha riferito di ripetuti episodi di pedinamento e di sguardi minacciosi, preludio a un’escalation di violenza che si è manifestata in prossimità del suo domicilio.
Il racconto della vittima rivela un agguato premeditato: i due aggressori, dopo averlo seguito, hanno iniziato un’aggressione fisica, culminata in una caduta a terra.
Solo l’intervento di un passante, che ha reagito con urla, ha interrotto temporaneamente l’azione violenta, inducendo i due a fuggire.
Tuttavia, la loro determinazione a perpetrare l’aggressione non è venuta meno, come dimostra il loro ritorno sul luogo.
Secondo gli accertamenti della Polizia, il 22enne, con gesto deliberato, ha estratto un’arma da fuoco e ha sparato, in direzione della vittima, almeno quattro colpi.
Fortunatamente, i proiettili non hanno raggiunto il bersaglio, evitando conseguenze ancora più gravi.
La rapidità d’azione e la ferocia del gesto denotano un’intenzione criminale precisa e pericolosa.
L’attività investigativa, caratterizzata da un’approfondita analisi delle testimonianze e del materiale raccolto, ha permesso di identificare i due responsabili.
Si tratta di un uomo di 22 anni e di un minorenne, entrambi ora al vaglio delle autorità giudiziarie.
Oltre al tentato omicidio, ai due vengono contestati in concorso il reato di lesioni personali aggravate, la detenzione illegale e il porto abusivo d’armi.
Questo intricato quadro criminale solleva interrogativi profondi sulla sicurezza dei minori, sulla diffusione della criminalità minorile e sulla pericolosa normalizzazione della violenza armata nella società contemporanea.
L’episodio, purtroppo, rientra in un contesto più ampio di crescente allarme sociale, esortando le istituzioni e la comunità a rafforzare le strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità.