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domenica 2 Novembre 2025

Terra dei Fuochi: bonifica costerà 2 miliardi, sfida culturale e ambientale

La crisi ambientale che affligge la Terra dei Fuochi, area compresa tra le province di Caserta e Napoli, rappresenta una sfida complessa che trascende la semplice rimozione dei rifiuti.

La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha imposto all’Italia un percorso di risanamento, stimando un costo iniziale di 500 milioni di euro in due anni.
Tuttavia, la reale portata del lavoro necessario per bonificare i numerosi siti inquinati e ripristinare un ambiente salubre richiede un investimento di ben 2 miliardi di euro, spalmati su un decennio.

Il Commissario Straordinario per la Terra dei Fuochi, Giuseppe Vadalà, ha recentemente illustrato la situazione in un forum internazionale, sottolineando la necessità di una profonda trasformazione culturale e operativa.
Il recente Decreto Legge, attualmente in fase di conversione parlamentare, introduce misure più severe contro l’abbandono dei rifiuti, mirando a instillare una maggiore consapevolezza civica e a contrastare l’abitudine, radicata da decenni, di smaltimento illegale.
L’opera di risanamento non si limita alla rimozione dei rifiuti abbandonati, ma include una complessa attività di caratterizzazione dei rifiuti stessi, fondamentale per definire le strategie di bonifica più appropriate.
Il Commissario Vadalà ha evidenziato la necessità di un impegno costante e di risorse adeguate per affrontare un problema di tale portata, che coinvolge non solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale e culturale.

Un elemento cruciale è l’attivazione di una cabina di regia, coordinata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e dal Viceministro dell’Ambiente, per garantire la continuità dell’azione e l’efficace allocazione delle risorse.
Attualmente, il Decreto Legge prevede un finanziamento iniziale di 15 milioni di euro per la bonifica delle discariche abusive, con l’avvio di interventi già in corso a Giugliano in Campania.

Ulteriori risorse, per un ammontare di 45 milioni, sono state rese disponibili grazie all’intervento del Viceministro Gava, destinate alla bonifica di altri siti e alla caratterizzazione dei rifiuti.

Si auspica, inoltre, un ulteriore stanziamento di 150 milioni nel corso del 2026, attraverso la Legge di Stabilità.
Parallelamente agli interventi urgenti, procede l’opera di risanamento dei siti storicamente contaminati, come Calabricito ad Acerra, un luogo simbolo della crisi ambientale, tristemente noto per le immagini di pecore malformate.
L’obiettivo è completare la bonifica entro il 2026, con la volontà di celebrare il risultato con una nuova iniziativa.

Un aspetto fondamentale per il futuro è la comunicazione: è in fase di definizione un piano di comunicazione, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e promuovere la tutela degli spazi recuperati, trasformandoli in una conquista collettiva da preservare.
I dati relativi ai controlli effettuati dalle forze dell’ordine e dalle Prefetture di Napoli e Caserta, nel periodo aprile-agosto, testimoniano l’intensità degli sforzi compiuti per contrastare l’illegalità: oltre 4800 controlli sul territorio, con la verifica di migliaia di veicoli e persone, hanno portato a 973 denunce, sette arresti, il sequestro di attività economiche per un valore di 9 milioni di euro e l’irrogazione di sanzioni per 6 milioni.

Questo sforzo repressivo, sebbene necessario, deve essere accompagnato da un cambiamento culturale profondo, volto a promuovere la responsabilità ambientale e a costruire un futuro più sostenibile per la Terra dei Fuochi.

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