Alle prime luci dell’alba, la terra ha tremato nell’entroterra campano.
Alle ore 2:54, l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rilevato un evento sismico di magnitudo 3.5 nel territorio comunale di Bonito, in provincia di Avellino.
La scossa, pur di entità moderata, ha destato preoccupazione e suscitato interrogativi sulle dinamiche tettoniche che caratterizzano la regione.
L’epicentro, precisamente localizzato a soli tre chilometri a sud-est del centro abitato di Bonito, suggerisce una genesi relativamente superficiale.
La profondità di 17 chilometri, pur non indicando un evento profondissimo, è sufficiente a diffondere le onde sismiche su un’area considerevole.
Fortunatamente, al momento, non sono state riportate conseguenze negative per la popolazione o per le infrastrutture.
Tuttavia, l’evento ha manifestato una percezione significativa in diverse aree circostanti, estendendosi alla Valle del Calore, all’Ufita e raggiungendo la provincia di Benevento.
La sensazione di tremore percepita testimonia la capacità delle onde sismiche di propagarsi attraverso il sottosuolo, anche su distanze non trascurabili.
Questo recente evento si inserisce in un contesto geologico complesso.
L’Irpinia, e l’intera regione Campania, è storicamente soggetta a sismicità, in ragione della sua posizione in una zona di convergenza tra placche tettoniche.
La placca africana, in movimento verso nord-est, esercita una pressione sulla placca euroasiatica, generando un accumulo di energia che, periodicamente, si libera attraverso scosse telluriche.
Il regime di faglie presenti nel sottosuolo contribuiscono a complicare ulteriormente il quadro sismico.
È importante sottolineare che la scossa di Bonito non è un evento isolato.
Come anticipato, il giorno precedente, un terremoto di magnitudo 2.1 era stato registrato nel vicino comune di Venticano.
La sequenza sismica, seppur di bassa entità, evidenzia una potenziale attività tettonica persistente.
L’INGV monitora costantemente la regione, attraverso una rete di sismografi e stazioni geodetiche, per rilevare eventuali variazioni nell’attività sismica e fornire tempestive informazioni alla popolazione.
La comprensione dei meccanismi sismici e la predisposizione di misure di prevenzione e mitigazione del rischio sono elementi cruciali per la sicurezza delle comunità esposte a fenomeni telúrici.
La percezione di questa scossa, pur senza danni, riaccende l’attenzione sulla vulnerabilità del territorio e sull’importanza di una cultura della prevenzione.