Il mare di Torre Annunziata, testimone silenzioso di secoli di storia e fede, ha accolto un gesto di profondo significato simbolico.
Quest’anno, la tradizionale processione marittima della Madonna della Neve, evento che rievoca un ritrovamento millenario, si è arricchita della presenza inusuale di una bandiera palestinese e di una bandiera della pace, vegliando il dipinto che veniva trasportato, per la prima volta in settecento anni, al largo dello Scoglio di Rovigliano.
Un gesto che ha amplificato la risonanza spirituale della celebrazione, davanti a una folla di circa tremila fedeli in attesa sulla costa.
La storia, radicata nel tessuto culturale di Torre Annunziata, affonda le sue origini nel 1354.
Un gruppo di pescatori, impegnati nelle loro attività di pesca vicino allo Scoglio di Rovigliano, recuperò dalle profondità una cassa metallica, avvolta dalle acque e dal tempo.
All’interno, un’icona in creta greca, un’immagine della Madonna della Neve con il Bambino, simbolo di protezione e speranza.
Da allora, ogni anno, la comunità ripercorre quel momento fondante, un atto di devozione e un legame profondo con il mare che ha generosamente offerto quel dono.
“Abbiamo voluto affiancare queste bandiere,” ha spiegato Don Paolino Franzese, parroco della Basilica Pontificia, “perché in occasioni come queste, è imperativo elevare una preghiera intensa, un grido di pace rivolto a coloro che, purtroppo, ne sono esclusi.
La nostra devozione si proietta verso le popolazioni che vivono nel terrore della guerra, invocando un futuro di serenità e giustizia.
“L’evento religioso funge da apertura del prestigioso Premio Oplonti – “Siamo gocce dello stesso mare”, un’iniziativa artistica e culturale guidata dalla regista Marisa Laurito.
La regista ha sottolineato come la storia di Torre Annunziata, intimamente connessa al ritrovamento di un’icona sacra, offra un messaggio universale di pace, un monito particolarmente significativo nel contesto attuale, segnato da conflitti e divisioni.
La potenza di questo messaggio risiede nella capacità di trascendere confini geografici e culturali, offrendo un faro di speranza in un mondo spesso tormentato.
La celebrazione del 5 agosto racchiude in sé un significato duplice.
Da un lato, commemora la Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, avvenuta nel 358 d.
C.
, un evento di importanza cruciale per la storia della Chiesa Cattolica.
Dall’altro, celebra il ritrovamento miracoloso dell’icona presso lo Scoglio di Rovigliano, un momento che ha plasmato l’identità religiosa e culturale di Torre Annunziata, consolidando un legame indissolubile tra la comunità e la Vergine Maria.
Questa sovrapposizione di date non è casuale; sottolinea il significato universale della devozione mariana e la sua profonda influenza sulla storia e sulla spiritualità dell’umanità.






