giovedì 14 Agosto 2025
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Torre del Greco, un anno dopo il crollo del Morandi: memoria e speranza.

A Torre del Greco, il tempo si è fermato alle 11:36, l’ora esatta in cui, sette anni prima, il crollo del ponte Morandi inghiottì quattro giovani vite, Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione.
Un momento di raccoglimento e memoria, divenuto consuetudine annuale grazie all’impegno costante dell’associazione Sviluppo Area Porto, che catalizza un coro di voci istituzionali, religiose, familiari e civili, riunite attorno al belvedere dedicato ai ragazzi.
La commemorazione, che va oltre una semplice cerimonia, si configura come un atto di testimonianza e un monito.
Un impegno a non dimenticare le 40 vittime, un grido di speranza nella giustizia che ancora attende di fare il suo corso.
Il processo penale, attualmente in prima istanza a Genova, rappresenta un nodo cruciale, un crocevia tra la ricerca della verità e la necessità di accertare le responsabilità che condussero a una tragedia evitabile.

Fino a quando questo iter non sarà concluso, l’associazione, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luigi Mennella, manterrà viva questa solenne occasione di riflessione.

La giornata è stata caratterizzata da un protocollo preciso: la chiusura di Corso Garibaldi, il supporto logistico fornito dal Comune, l’omaggio floreale alla targa commemorativa, il suono delle sirene dei mezzi navali della Capitaneria di Porto e delle forze dell’ordine – Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale – un’eco vibrante che ha interrotto la quiete cittadina.

Il vicesindaco Michele Polese ha espresso il cordoglio dell’amministrazione, sottolineando l’importanza di un processo giudiziario rapido ed equo, per rispondere alle aspettative delle famiglie e dell’intera nazione.

Presenti anche assessori, consiglieri comunali, e la vicepresidente del consiglio regionale, Loredana Raia, tutti uniti nel tributare onore alla memoria dei giovani.
Un’occasione per riflettere non solo sulla perdita irreparabile, ma anche sulle implicazioni più ampie di un evento che ha scosso profondamente la coscienza collettiva.
Un gesto simbolico, carico di significato, è stato il recupero delle tele raffiguranti i ragazzi, realizzate dai loro amici e custodite presso il Forum dei Giovani, e trasportate a mano fino al belvedere.

Questi ritratti, testimonianze tangibili del loro legame e della loro giovinezza, hanno contribuito a creare un’atmosfera di profondo rispetto e commozione.

Il parroco Vincenzo Vitiello ha guidato un momento di preghiera, offrendo conforto e speranza alle famiglie e a tutti i presenti, invitando alla riflessione sulla fragilità della vita e sull’importanza di costruire un futuro più sicuro e giusto.
La commemorazione, più che un ricordo del passato, si è configurata come un impegno verso il futuro, un invito a non dimenticare, a vigilare e a lavorare per un mondo in cui tragedie simili non si ripetano mai più.

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