Un murale a Torre del Greco, un’eco di memoria e un faro per il futuro. L’opera di arte urbana, inaugurata in via San Giuseppe alle Paludi, non è semplicemente un dipinto su una parete, ma un potente manifesto di legalità, un grido contro l’ombra lunga della criminalità che ha segnato la storia della regione. L’impegno congiunto del parroco don Daniele Izzo e dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luigi Mennella, ha dato vita a un’iniziativa volta a riqualificare un quartiere spesso scosso da fenomeni di microcriminalità e a offrire un messaggio di speranza ai suoi abitanti.I volti raffigurati sul murale sono un pantheon di eroi, testimoni di una lotta incessante contro la mafia e la camorra, figure che hanno incarnato il coraggio e la dedizione alla giustizia. Peppino Impastato, il giornalista assassinato nel 1978, con la sua frase profetica: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”. Un monito ancora attuale, che invita a coltivare la consapevolezza estetica come strumento di resilienza e di rifiuto della cultura del silenzio.Accanto a Impastato, i volti di Giovanni Falcone e Carlo Alberto Dalla Chiesa, giudici e generali caduti nel conflitto con le organizzazioni criminali, simboli di un’azione statale che si è battuta, a costo della vita, per la legalità. Don Giuseppe Diana, sacerdote ucciso dalla camorra, testimone della fede e della compassione verso gli ultimi. Papa Giovanni Paolo II, figura spirituale di riferimento per milioni di persone, promotore di un messaggio di pace e di riconciliazione.Ma il murale non si limita a onorare le vittime di omicidi ad alto profilo. La presenza di Giovanni Guarino e Giovanbattista Cutolo, giovani vite spezzate dalla violenza giovanile, sottolinea la necessità di contrastare ogni forma di criminalità, anche quella che si manifesta tra i più giovani. Guarino, ucciso a Torre del Greco durante la Domenica delle Palme, e Cutolo, musicista il cui talento è stato brutalmente interrotto, rappresentano un appello urgente a proteggere i sogni e il futuro dei ragazzi.La benedizione impartita dall’arcivescovo Mimmo Battaglia, l’intono dell’inno nazionale da parte della fanfara dei carabinieri, il corteo che ha attraversato le vie adiacenti al murale, la solenne messa officiata dal cardinale Battaglia: ogni elemento della cerimonia di inaugurazione ha contribuito a creare un momento di profonda commozione e di rinnovato impegno civico. L’opera non è solo un ricordo del passato, ma un investimento nel futuro, un invito alla comunità di Torre del Greco a riscoprire i valori della legalità, della giustizia e della speranza, per costruire un domani più sicuro e più giusto per tutti. Il murale diventa così un punto di riferimento, un luogo di incontro e di riflessione, un simbolo tangibile della volontà di non dimenticare e di guardare avanti con coraggio e determinazione.
Torre del Greco: Un Murale per la Memoria e il Futuro
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