La Costiera Amalfitana è di nuovo scossa da un lutto improvviso, un’eco straziante che risuona lungo le sue curve mozzafiato. Un uomo, pilastro di una famiglia, lavoratore instancabile e figura amata nella comunità di Amalfi, ha perso la vita in un tragico incidente stradale, falciato da una motocicletta sfrecciante. Questo evento, purtroppo, non è un’eccezione, ma una dolorosa conferma di una problematica endemica che affligge la regione: la pericolosità della Statale Amalfitana, un’arteria di inestimabile bellezza paesaggistica ma anche di allarmante insicurezza.La FeNAILP, attraverso il suo delegato territoriale Franco Florio, lancia un grido d’allarme che non è nuovo, ma urgente e pressante. Il problema non è legato solo alla velocità, ma a un complesso intreccio di fattori che concorrono a creare una situazione di pericolo costante. La Statale Amalfitana, con la sua stretta carreggiata, le curve impegnative e la sua particolare morfologia, amplifica i rischi connessi a una guida imprudente. I weekend invernali e l’intera stagione estiva, periodi di picco di afflusso turistico, trasformano la strada in un vero e proprio “velo-dromo a cielo aperto”, dove la ricerca di emozioni, la fretta e la scarsa consapevolezza dei limiti imposti dal percorso, alimentano comportamenti pericolosi. La denuncia della FeNAILP va oltre la semplice richiesta di sanzioni. L’installazione di autovelox, pur rappresentando una misura concreta e necessaria, è vista come un tassello di una strategia più ampia che dovrebbe coinvolgere tutti gli attori in campo: Prefettura, ANAS, Comuni e Governo centrale. È necessaria una revisione complessiva del sistema di gestione del traffico, che prenda in considerazione soluzioni alternative come la limitazione temporanea del traffico veicolare in alcuni periodi dell’anno, l’incentivazione all’uso del trasporto pubblico e la promozione di forme di mobilità sostenibile.La questione non si riduce più a una mera problematica di ordine pubblico, ma assume una dimensione etica e morale profonda. Ogni vita spezzata non è solo una tragedia individuale, ma una sconfitta per l’intera comunità, un fallimento nel garantire la sicurezza dei propri cittadini. L’introduzione di sistemi di controllo della velocità, seppur controversa per alcuni, potrebbe generare anche un vantaggio economico per i Comuni, permettendo di reinvestire le risorse derivanti dalle sanzioni in misure di sicurezza stradale e servizi alla persona.La FeNAILP rinnova il suo appello con rinnovato vigore, esortando le istituzioni a trascendere la logica della mera burocrazia e ad agire con determinazione e senso di responsabilità. È tempo di interrompere questa “strage silenziosa”, un fardello di dolore e angoscia che grava sulle spalle di una comunità che ama la sua terra e desidera preservarla per le future generazioni. La sicurezza non è negoziabile; è un diritto fondamentale che deve essere tutelato con ogni mezzo a disposizione.