giovedì 14 Agosto 2025
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Napoli

Truffa a Nola: Arrestato finto avvocato, sfruttava anziani.

Nel panorama sempre più complesso della criminalità predatoria, si è recentemente conclusa a Nola (Napoli) un’operazione che ha portato all’arresto di un uomo di 52 anni, accusato di concorso in truffa aggravata, in un elaborato schema ingannevole che aveva come obiettivo un anziano invalido.
L’episodio, risalente al 26 febbraio scorso, illustra una strategia criminosa che combina l’abuso di autorità simulata, la manipolazione emotiva e l’inganno, sfruttando la vulnerabilità delle vittime anziane e la loro preoccupazione per la sorte dei propri cari.

Lo scenario si dipana con la telefonata iniziale di un individuo, presentato come Maresciallo dei Carabinieri, che comunica all’anziano una notizia progettata per instillare paura e urgenza: la figlia, presumibilmente, aveva causato un incidente stradale con conseguenze potenzialmente gravi.

La narrazione è calibrata per sfruttare il legame emotivo tra genitore e figlio e la naturale angoscia che ne deriva.
L’uomo, agendo in veste di presunto rappresentante dell’autorità, prospetta una soluzione apparentemente unica per evitare l’arresto della figlia: la necessità di versare una somma di denaro e cedere beni di valore alla controparte danneggiata, attraverso un intermediario, un avvocato.
L’esecuzione del piano ingannevole si concretizza con la comparsa del finto avvocato a domicilio della vittima.
Quest’ultimo, con la sua apparente professionalità e autorevolezza, contribuisce a creare un clima di fiducia, facilitando la cessione di preziosi orologi e monili, per un valore complessivo di circa 2.500 euro.
L’efficacia del raggiro è ampiamente mitigata dalla prontezza e dall’acume della badante, la quale, in maniera lungimirante, registra con il proprio cellulare l’intera scena, immortalando il volto del truffatore e fornendo un elemento di prova cruciale per le indagini successive.

L’attività investigativa, orchestrata dalla Squadra Mobile di Napoli sotto la direzione della Procura della Repubblica di Nola, si è avvalsa di un approccio metodico e integrato.
Oltre all’analisi della registrazione effettuata dalla badante, gli investigatori hanno esaminato scrupolosamente i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, e hanno proceduto all’individuazione fotografica del soggetto, coinvolgendo attivamente la vittima.
Queste azioni hanno permesso di raccogliere elementi probatori solidi, che hanno portato all’emissione da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) una misura cautelare in carcere nei confronti del 52enne, in attesa del processo.
L’operazione evidenzia la crescente sofisticazione delle tecniche utilizzate dai truffatori, che mirano a sfruttare la fragilità delle vittime e a manipolare le loro emozioni.
L’episodio sottolinea, inoltre, l’importanza cruciale della prevenzione, della sensibilizzazione e della collaborazione tra cittadini, forze dell’ordine e istituzioni, per contrastare efficacemente questo fenomeno criminoso in crescita.
L’identificazione e l’arresto del finto avvocato rappresentano un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità predatoria, ma è fondamentale mantenere alta l’attenzione e rafforzare le misure di protezione per le fasce più vulnerabili della popolazione.

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