cityfood
cityeventi
venerdì 24 Ottobre 2025

Truffa a Verona: arrestati due giovani per estorsione a una donna anziana.

L’astuta rete di una truffa elaborata, tessuta attorno alla vulnerabilità emotiva e alla preoccupazione genitoriale, si è infranta grazie alla vigilanza e al tempestivo intervento delle forze dell’ordine a Verona.
Due individui, originari di Napoli e di età rispettivamente di diciotto e diciannove anni, sono stati arrestati per aver orchestrato un tentativo di estorsione ai danni di una donna veronese di sessantuno anni, un episodio che mette in luce la crescente sofisticazione delle tecniche di frode utilizzate per depredare i più anziani.

Il modus operandi, pur rientrando in schemi già noti alle autorità, si è distinto per la sua meticolosa costruzione di una narrazione fittizia.

La vittima, insospettabilmente contattata nella sua abitazione, è stata inizialmente coinvolta in un fittizio dramma personale: un giovane, presumibilmente suo figlio, si sarebbe trovato in stato di arresto a seguito di un incidente stradale con conseguenze gravissime.
L’elemento cruciale, il fulcro dell’inganno, risiedeva nella successiva irruzione in scena di un individuo che si fingeva un maresciallo dei Carabinieri, confermando con voce autorevole e linguaggio burocratico la gravità della situazione.

L’impostazione di un personaggio di autorità, presumibilmente incaricato di gestire le implicazioni legali e le responsabilità derivanti dall’incidente, ha amplificato l’effetto psicologico sulla vittima, amplificando la sensazione di urgenza e la paura di conseguenze legali disastrose per il figlio.
La pressione emotiva, abilmente manipolata, ha agito da potente accelerante, inducendo la donna a sospendere il proprio giudizio critico.

La richiesta finale, una somma ingente di denaro – diciassette mila euro – presentata come necessaria per evitare l’arresto del presunto figlio e coprire le spese legali, ha completato la trappola.

Il meccanismo era volto a sfruttare la paura e l’istinto di protezione dei genitori, spingendoli ad agire impulsivamente e a svuotare i propri risparmi.
Fortunatamente, il rapido intervento del marito della vittima, che ha prontamente contattato il numero di emergenza 113, ha permesso alla Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di individuare e bloccare i due responsabili prima che potessero perfezionare la loro azione fraudolenta.

I due, una volta arrestati, hanno ammesso la loro colpevolezza, segnando la conclusione di un tentativo di estorsione che avrebbe potuto causare un danno economico significativo alla vittima e alla sua famiglia.

L’episodio sottolinea l’importanza della consapevolezza e della prudenza, nonché la necessità di segnalare immediatamente qualsiasi richiesta sospetta alle autorità competenti.

L’arresto e la conseguente detenzione nel carcere di Montorio rappresentano un monito per potenziali truffatori e un segnale di speranza per la popolazione, vulnerabile a simili forme di manipolazione psicologica.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap