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giovedì 23 Ottobre 2025

Truffa Assicurativa: Svelata Rete Criminale nel Vallo di Lauro

L’ordinanza custodiale del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, Mauro Tringali, costituisce una dettagliata e inquietante cartografia di un’organizzazione criminale specializzata in frodi assicurative, un vero e proprio manuale, seppur distorto, delle tecniche di inganno applicate al settore.
L’inchiesta, che ha portato agli arresti domiciliari di tre individui e coinvolge complessivamente 135 persone, svela una struttura complessa e ramificata, sviluppatasi attorno al Vallo di Lauro, in provincia di Avellino.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Avellino sotto la direzione di Domenico Airoma e condotte dal Commissariato di Polizia di Lauro, guidato dal vice questore Elio Iannuzzi, hanno fatto luce su un sofisticato sistema di falsificazione di incidenti stradali, con un impatto economico che si conta in migliaia di euro.

Non si tratta di episodi isolati, ma di una vera e propria catena di attività fraudolente, orchestrata con precisione e sfruttando la vulnerabilità del sistema assicurativo.

L’organizzazione criminale, abile nel reclutare e coordinare professionisti del settore – avvocati, medici, periti automobilistici – ha sviluppato una pluralità di schemi fraudolenti, estendendosi oltre i classici incidenti automobilistici.

Un aspetto particolarmente singolare e rivelatore delle capacità di adattamento e della spregiudicatezza dei truffatori è l’invenzione di sinistri relativi al trasporto di imbarcazioni, simulando danni subiti durante il trasferimento invernale su bisarche e stoccaggio in capannoni.
Questa modalità operativa, apparentemente bizzarra, dimostra la volontà di sfruttare qualsiasi opportunità, anche la più inusuale, per ottenere illecitamente risarcimenti assicurativi.

La Procura aveva richiesto la custodia cautelare in carcere per undici indagati, segno della gravità percepita delle accuse e del rischio di inquinamento delle prove.
I tre soggetti agli arresti domiciliari, residenti nei comuni di Quindici e Taurano, rappresentano solo la punta dell’iceberg di una rete molto più ampia.

L’inchiesta solleva interrogativi cruciali sulla governance del settore assicurativo e sulla necessità di rafforzare i controlli e le verifiche per prevenire e contrastare frodi sempre più sofisticate e diversificate.
L’ordinanza custodiale del Gip Tringali, lungi dall’essere un semplice atto processuale, si configura come un campanello d’allarme, un monito per le istituzioni e per i cittadini, invitando a una maggiore vigilanza e a una revisione dei meccanismi di controllo e prevenzione delle attività fraudolente.
La complessità dell’organizzazione e la varietà dei metodi impiegati evidenziano la necessità di un approccio multidisciplinare e di una collaborazione sinergica tra forze dell’ordine, magistratura, compagnie assicurative e professionisti del settore per tutelare il patrimonio collettivo e garantire l’equità del sistema assicurativo.

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