mercoledì 10 Settembre 2025
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Vendemmia 2025 in Campania: produzione in forte crescita (+13%)

La viticoltura campana si appresta a celebrare una vendemmia 2025 che promette di superare le aspettative, con stime di crescita della produzione che si attestano al 13%, un dato significativamente superiore alla media nazionale, prevista in aumento dell’8%.
Le proiezioni, frutto della sinergia tra Assoenologi, Unione Italiana Vini (UIV) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), supportate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MASAF) e dalle Regioni, delineano uno scenario di robustezza e vitalità per il settore vitivinicolo regionale.

Per comprendere appieno il significato di questo risultato positivo, è utile contestualizzare la produzione negli anni recenti.
La media quinquennale (2020-2024) si è stabilizzata intorno ai 582.000 ettolitri.

L’anno 2024 ha visto un incremento a 616.000, mentre la stima per il 2025 proietta una cifra stimata a 696.000 ettolitri, un salto qualitativo che riflette un insieme di fattori agronomici e gestionali.

L’annata 2025 si è caratterizzata fin da subito per un inverno insolitamente mite, con precipitazioni scarse e temperature superiori alla media di circa 2°C.
Questo scenario ha agevolato l’anticipo del germogliamento, particolarmente evidente nelle aree viticole dell’Irpinia e del Sannio.

Al contrario, le zone dei Campi Flegrei e del Vesuvio hanno mostrato un leggero ritardo, evidenziando la microclima regionale e la sua influenza sulla fenologia delle piante.

Un episodio cruciale si è verificato a metà aprile, quando un’irruzione di aria fredda proveniente dai Balcani ha temporaneamente rallentato lo sviluppo vegetativo, causando gelate localizzate nelle aree interne più esposte.

Tuttavia, le abbondanti piogge di maggio hanno rapidamente mitigato gli effetti negativi, ripristinando le condizioni ottimali per la fioritura e l’allegagione.
Il recupero delle riserve idriche, frutto delle piogge primaverili, si è rivelato determinante per sopportare le ondate di calore intense che hanno colpito giugno e luglio, evitando stress idrici che avrebbero compromesso la maturazione delle uve.
L’aumento delle temperature, tuttavia, ha accelerato le fasi fenologiche, anticipando i tempi di maturazione.

I temporali estivi che hanno seguito questo periodo di caldo estremo, pur causando qualche danno localizzato a causa della grandine, hanno contribuito a creare una favorevole escursione termica, essenziale per la corretta maturazione delle uve e per l’accumulo di aromi e zuccheri.

Sul fronte fitosanitario, la pressione delle malattie fungine è stata contenuta, grazie anche a pratiche di gestione del vigneto mirate, che hanno favorito lo sviluppo di una vigorosa sanità dell’uva, un elemento cruciale per la qualità del prodotto finale.

La vendemmia si è avviata in anticipo rispetto alle medie pluriennali, con le prime raccolte avviate già nella settimana finale di agosto.

Nello specifico, le uve destinate alla produzione di spumanti sono state raccolte in provincia di Salerno, mentre le varietà Pallagrello e Asprinio d’Aversa sono state raccolte nella provincia di Caserta e le uve Falanghina hanno dato inizio alla raccolta nel Sannio, preludio di una stagione che si preannuncia ricca di promesse per il panorama vitivinicolo campano.

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