La complessa emergenza in atto sulle pendici del Vesuvio, caratterizzata da un fronte attivo di circa due chilometri, richiede un coordinamento operativo di elevata precisione.
Durante la riunione odierna del comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha delineato lo stato attuale delle operazioni di spegnimento, sottolineando la cruciale importanza della collaborazione tra le diverse agenzie coinvolte.
Un ringraziamento sentito è stato espresso a tutte le istituzioni impegnate, riconoscendo la dedizione e l’impegno profuso in un contesto di elevata criticità.
La gestione dell’incendio si basa su una fitta rete di comunicazione, che assicura uno scambio continuo di informazioni vitali tra i Centri Operativi Comunali (COC) di Pompei, Ercolano, Sant’Anastasia e Terzigno, e la Prefettura di Napoli.
Questo flusso costante di dati permette di adattare rapidamente le strategie di intervento in base all’evoluzione del fronte di avanzata e alle condizioni meteorologiche.
Attualmente, la lotta al fuoco vede in campo una forza considerevole: dieci velivoli, di cui sei operativi a livello nazionale e quattro forniti dalla flotta regionale, supportano le unità di terra.
La collaborazione tra i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, la Protezione Civile nazionale e regionale, e la società Sma Campania, specializzata nella gestione del territorio, è fondamentale per massimizzare l’efficacia delle operazioni.
Unità della Polizia Metropolitana di Napoli integrano il dispositivo di soccorso, contribuendo a garantire la sicurezza delle aree circostanti.
Parallelamente, l’Esercito Italiano dispiega risorse significative per supportare le Polizie Locali, assicurando il controllo del traffico e la sorveglianza delle vasche di accumulo idrico, punti strategici per il rifornimento degli aeromobili che eseguono i lanci di acqua.
La gestione di queste risorse idriche rappresenta un aspetto critico, direttamente correlato alla possibilità di mantenere operative le squadre aeree.
La sfida è complessa, influenzata da fattori ambientali quali la morfologia impervia del vulcano, la vegetazione secca e l’elevato rischio di propagazione delle fiamme.
La tempestività dell’intervento, unita a una logistica impeccabile e a una comunicazione efficace, si rivela cruciale per contenere l’incendio e proteggere le comunità residenti, mitigando al contempo l’impatto ambientale di questo evento drammatico.
L’attenzione è ora rivolta al monitoraggio continuo delle condizioni atmosferiche e alla previsione di possibili evoluzioni del fronte di fuoco, per garantire la sicurezza e la resilienza del territorio vesuviano.