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West Nile: Allarme Prevenzione, Urge Investire nella Sanità Pubblica

L’attuale emergenza West Nile, pur circoscritta e lontana dalle proporzioni di una pandemia globale, rappresenta un campanello d’allarme che risuona con un’eco familiare: quella della prevenzione sanitaria trascurata.
L’analisi del presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli, Bruno Zuccarelli, non si limita a denunciare la necessità impellente di interventi di bonifica, ma solleva una questione più ampia e strutturale riguardo all’investimento in sanità pubblica.
La carenza di risorse e personale dedicata ai Dipartimenti di Prevenzione si rivela, ora, una vulnerabilità sistemica.
La reattività, il “correre a fare” dopo che il problema si è già manifestato, è una risposta inadeguata, costosa e inefficace di fronte a rischi zoonotici come il West Nile.
Un sistema di prevenzione robusto, con personale qualificato e adeguatamente equipaggiato, avrebbe potuto intercettare precocemente i segnali di allarme, mitigando l’impatto del virus e risparmiando risorse che ora vengono destinate alle emergenze.

È fondamentale distinguere la natura del rischio West Nile da quella rappresentata dalla pandemia COVID-19.
Pur richiedendo attenzione e misure di controllo, non sussiste alcun parallelismo in termini di trasmissibilità, gravità clinica o potenziale pandemico.

Tuttavia, l’episodio attuale deve essere interpretato come un’occasione per riflettere sulla necessità di una resilienza sistemica, che non si limiti alla gestione di crisi acute, ma che investa in modo proattivo nella prevenzione e nella sorveglianza epidemiologica.

L’appello alla calma, lanciato dal presidente Zuccarelli, è cruciale per evitare allarmismi ingiustificati e per favorire una risposta razionale e basata sull’evidenza scientifica.
Allo stesso tempo, è imprescindibile non dimenticare le fasce di popolazione più vulnerabili, le persone fragili che lottano quotidianamente contro altre patologie e che, per una banale puntura, potrebbero subire conseguenze gravissime.

La tutela della loro salute non è un optional, ma un imperativo etico e una priorità assoluta.

Le richieste del Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, relative alle bonifiche, si configurano come un tassello fondamentale di questa strategia di prevenzione.

Un ambiente salubre e sicuro è un diritto fondamentale, un presupposto essenziale per la salute pubblica e il benessere della comunità.

Il “mai più” post-Covid non può essere una promessa vuota, ma un impegno concreto a investire in un sistema sanitario più resiliente, proattivo e capace di proteggere la salute di tutti, con particolare attenzione a coloro che ne hanno più bisogno.
La vera sfida è tradurre la consapevolezza acquisita in azioni concrete e durature.

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