lunedì 8 Settembre 2025
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Angri sfida la censura: ospita Gergiev, baluardo della libertà artistica

L’episodio dell’annullamento del concerto sinfonico a Caserta rappresenta una profonda cesura, un atto di censura che trascende la mera questione artistica, investendo i principi fondanti di una società libera e pluralista.
Il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, con un gesto simbolico e determinato, invita il maestro Valery Gergiev a esibirsi nella sua città, proponendo i giardini di Palazzo Doria come location ideale, un palcoscenico storico che possa accogliere l’arte senza compromessi.

La decisione, motivata dalla ferma opposizione a forme di intolleranza che si mascherano da difesa di valori democratici, si pone come una rivendicazione della libertà d’espressione, un baluardo contro l’imposizione di un’ideologia che pretende di dettare legge anche sul campo dell’arte.
L’annullamento del concerto casertino, in questo contesto, non è un semplice atto amministrativo, ma una dichiarazione di guerra alla cultura, un attacco diretto al diritto di esprimere idee e sentimenti attraverso la musica.

Si assiste, infatti, ad una pericolosa deriva, in cui l’etichettatura sommaria e l’associazione pretestuosa a correnti ideologiche vengono utilizzate per soffocare la creatività e limitare il dibattito.

La figura del maestro Gergiev, al di là delle opinioni politiche – spesso strumentalizzate e distorte – che lo riguardano, è quella di un interprete di eccellenza, un direttore d’orchestra di fama internazionale che merita di esibirsi ovunque, senza subire pressioni o divieti.
La proposta di Angri si inserisce in un quadro più ampio, in cui si registra una crescente preoccupazione per la deriva autoritaria che sembra affliggere alcuni settori della società.

Il sindaco Ferraioli, coordinatore regionale di Democrazia Sovrana e Popolare, condivide questa visione e, in accordo con la direzione nazionale del partito, intende dare un segnale forte, un atto di resistenza culturale che incoraggi altri amministratori a seguire l’esempio.
La richiesta di ospitare il maestro Gergiev non è solo un gesto di cortesia, ma un appello a riscoprire il valore del buonsenso, a liberarsi dalle ipocrisie che spesso caratterizzano il dibattito pubblico.

Si tratta di affermare che l’arte, come lo sport, come ogni forma di espressione umana, deve essere libera da contaminazioni ideologiche, deve poter fiorire in un clima di rispetto e di apertura.
L’assenza di altre iniziative simili da parte di altri sindaci, sottolinea il sindaco, dovrebbe stimolare una riflessione più ampia sulla tenuta dei principi democratici e sulla necessità di difendere con coraggio la libertà di pensiero.
La musica, in ultima analisi, non può essere prigioniera di confini ideologici; deve essere un ponte verso l’incontro, il dialogo e la comprensione reciproca.

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