Il comparto audiovisivo italiano si configura come un ecosistema economico vitale e articolato, un motore di sviluppo che trascende la semplice produzione di contenuti, influenzando positivamente l’occupazione, l’attrattività territoriale e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale. Anica, voce autorevole di oltre duecento imprese attive lungo l’intera filiera – dalla genesi delle idee alla distribuzione globale, passando per le competenze tecniche, i servizi di streaming, l’export, l’animazione, l’editoria digitale e la creazione di contenuti innovativi – sottolinea l’importanza strategica del settore.Nel solo anno 2023, l’afflusso di capitali in produzione audiovisiva, frutto di un connubio tra finanziamenti pubblici e privati, ha superato i 2 miliardi di euro, un dato significativo che testimonia la crescente fiducia nel potenziale del settore. Questa vitalità è tangibile nella presenza di 43 set cinematografici sparsi in tutto il territorio nazionale, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, evidenziando una dinamica produttiva diffusa e capillare.L’evoluzione del settore ha beneficiato di un cambio di paradigma iniziato nel 2003, quando le Regioni hanno iniziato a investire in maniera mirata attraverso le Film Commission. Modelli virtuosi, come quello campano, hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio, generando non solo un impatto economico significativo – stimato da Cdp in un ritorno di 3,54 euro per ogni euro investito – ma anche un notevole incremento di competenze specialistiche, un flusso turistico orientato alla scoperta dei luoghi delle riprese e una promozione culturale di ampio respiro. L’impatto occupazionale, in particolare, risulta particolarmente rilevante nel Mezzogiorno e nelle Isole, contribuendo a ridurre il divario territoriale e a stimolare la crescita economica nelle aree più svantaggiate.L’audiovisivo, per sua natura, si distingue come un’industria “leggera”, caratterizzata da una relativa indipendenza rispetto a infrastrutture complesse e costose. La sua forza risiede nella capacità di creare valore attraverso la creatività, la competenza e la capacità di raccontare storie che risuonano a livello globale. Tuttavia, la sostenibilità di questa crescita dipende crucialmente dalla garanzia di continuità e stabilità negli investimenti, elementi essenziali per favorire la programmazione a lungo termine, lo sviluppo di nuove competenze e la promozione di progetti innovativi. La creazione di un quadro normativo chiaro e favorevole, unito a politiche di incentivazione mirate, rappresenta quindi la chiave per sbloccare il pieno potenziale del settore audiovisivo italiano e consolidarne il ruolo di motore di crescita economica e culturale.
Audiovisivo italiano: un motore di crescita e cultura da 2 miliardi.
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