Ritorna l’eco vibrante della musica tra le vestigia silenziose di Pompei, con la quarta edizione del festival BOP – Beats of Pompeii, un evento che si configura come un esperimento culturale audace e unico al mondo.
Dopo l’impatto generato dalle precedenti edizioni, che hanno visto protagonisti artisti di calibro internazionale come Gianna Nannini, Dream Theater e Jean-Michel Jarre, il festival si appresta a regalare tre nuove serate indimenticabili.
Il cartellone musicale vedrà alternarsi Antonello Venditti (già esaurito), Stefano Bollani e Ben Harper, figure emblematiche del panorama musicale contemporaneo, chiamati a dialogare con il fascino millenario dell’Anfiteatro Romano, uno dei più antichi e meglio conservati esempi di architettura teatrale dell’antichità.
Antonello Venditti, nell’ambito di un tour celebrativo dei quarant’anni da “Notte prima degli esami”, offre a Pompei un’occasione ancora più speciale per ripercorrere le tappe fondamentali della sua carriera.
Il concerto non è soltanto un omaggio al passato, ma un’immersione nell’album “Cuore” (1984), tornato in edizioni rimasterizzate e arricchito dal ritrovamento di tracce inedite come “Di’ Una Parola”, offrendo così al pubblico un’esperienza più intima e profonda.
La scelta di Venditti risuona con la stessa energia ribelle e la stessa capacità di cogliere l’anima di un’epoca che ha caratterizzato il suo lavoro.
Segue Stefano Bollani, che presenta un progetto jazz completamente nuovo, un’esplorazione timbrica e ritmica che trascende i confini del genere.
Accompagnato da un quintetto d’eccezione – Jeff Ballard, Larry Grenadier, Vincent Peirani e Mauro Refosco – Bollani crea un paesaggio sonoro complesso e suggestivo, dove l’improvvisazione e la ricerca estetica si fondono in un’esperienza musicale coinvolgente.
La presenza di musicisti di tale levatura, provenienti da background diversi e con una profonda esperienza nel jazz contemporaneo, promette un concerto di rara intensità.
Il festival si conclude con Ben Harper, tornato a calcare la terra campana dopo vent’anni, accompagnato dalla sua storica band, gli Innocent Criminals.
Harper, pluripremiato dalla critica e dal pubblico, offre una miscela esplosiva di blues, rock, soul e folk, infiammando il palco con la sua carica emotiva e la sua profonda coscienza sociale.
Il suo concerto non è solo intrattenimento, ma un messaggio di speranza e di impegno per un mondo più giusto.
Peppe Gomez, direttore artistico di BOP, sottolinea con orgoglio l’importanza di questo connubio tra arte contemporanea e patrimonio archeologico, un’eredità affermatasi con l’iconico concerto dei Pink Floyd del 1971, che segnò un capitolo indelebile nella storia del rock.
Il festival, che si protrarrà per tutta l’estate, si distingue per la sua unicità globale: undici concerti in un contesto storico e culturale di inestimabile valore, un sito UNESCO che testimonia la grandezza del passato e l’energia del presente.
BOP non è solo un festival, ma un ponte tra epoche, un’esperienza sensoriale che nutre l’anima e stimola la riflessione.