Un Ponte Culturale tra Mari Mediterranei: il Campus Internazionale dell’Accademia di Belle Arti di NapoliNell’ambito del progetto “Crossing, Art without limits”, l’Accademia di Belle Arti di Napoli si appresta a ospitare, dal 16 al 24 settembre, un Campus internazionale di arte performativa, un’iniziativa che si configura come un ponte culturale dinamico e inclusivo esteso lungo l’asse Balcani, Medio Oriente e Nord Africa.
Questo Campus rappresenta la seconda fase di un progetto ambizioso, finanziato dal Pnrr – Prmg – Performing, con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro come capofila, e che vede il coinvolgimento di diverse istituzioni internazionali di formazione terziaria.
L’iniziativa non si limita alla mera formazione, ma mira a costruire un ecosistema creativo condiviso, in cui l’innovazione artistica si nutre della diversità culturale e delle interazioni interdisciplinari.
Il percorso, che ha visto la conclusione di un’intensa attività di ricerca il 31 maggio, ha lasciato un segno tangibile in undici sedi universitarie, dai Balcani al Libano, dall’Egitto alla Grecia.
Questa fase esplorativa ha coinvolto incontri con Ambasciate, Istituti di Cultura e Centri Culturali, culminando nella selezione di venti studenti che arricchiranno il Campus con la loro presenza e la loro energia.
Il coordinatore scientifico del progetto, il professor Vincenzo Gagliardi, sottolinea l’importanza di questi rapporti, che hanno permesso di conoscere colleghi, docenti e di presentare il progetto in contesti internazionali.
Il Campus di Napoli, presieduto da Rosita Marchese e diretto da Giuseppe Gaeta, si articola in tre percorsi di ricerca, frutto di collaborazioni significative con istituzioni chiave in Kosovo, Libano ed Egitto.
Questi percorsi avranno come esito la partecipazione dell’Accademia partenopea in progetti performativi di ampio respiro nel corso dell’anno successivo.
Durante il Campus, si formeranno tre gruppi di lavoro interdisciplinari e multietnici, ciascuno focalizzato su una progettualità distintiva.
In sinergia con l’Università di Mitrovica in Kosovo, il primo gruppo si dedicherà alla creazione di uno spettacolo musicale, mentre l’Istituto di Cultura ad Alessandria d’Egitto ospiterà la creazione di uno spettacolo di Teatro Danza.
Il terzo gruppo, in collaborazione con l’Università di Beirut e il Conservatorio di Musica San Pietro a Maiella, si concentrerà sulla realizzazione di una “Scultura Sonora”, un’opera che attinge a un patrimonio unico: canne d’organo provenienti dalla demolizione di una chiesa cattolica a Gerusalemme.
Il professor Gagliardi evidenzia l’importanza di questo incontro tra culture e discipline, anticipando giornate intense e formative per gli studenti e per l’intera comunità accademica.
La fisicità e i gesti degli studenti provenienti da Albania, Kosovo, Bulgaria, Turchia, Giordania, Libano, Egitto e Grecia, arricchiranno lo spazio accademico, incarnando la ricchezza che deriva dalla diversità.
La presenza di rettori e docenti di diverse facoltà, tra cui il rettore della Facoltà di Belle Arti di Amman, il vice rettore di Beirut e del Kosovo, testimonia l’interesse suscitato da questa iniziativa.
Il 23 settembre sarà dedicata alla presentazione dei risultati della ricerca condotta a maggio, dei progetti elaborati durante il Campus e a una conferenza con gli ambasciatori dei Paesi d’origine degli studenti.
Tra gli ospiti previsti, spicca la figura di Pasquale Ferrara, già direttore generale per gli Affari Politici e di Sicurezza al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In parallelo, si terrà un meeting in Abana, in partenariato con il Conservatorio di Musica di Napoli e la Scuola Superiore Meridionale, a cui parteciperanno 17 docenti e direttori di istituzioni AFAM e Università, a testimonianza dell’ampia rete di collaborazioni che sostiene il progetto “Crossing”.
L’obiettivo primario rimane quello di creare un dialogo continuo e una contaminazione positiva, alimentando la crescita e l’innovazione nel panorama artistico contemporaneo.