Ricevere la cittadinanza onoraria è un atto di profonda emozione, un legame che si rinsalda con le radici e con le persone che mi attendono.
Questo luogo ha sempre occupato un posto speciale nel mio cuore, un desiderio che si è fatto più impellente con la prematura perdita di un caro cugino, un giovane sportivo, la cui vita è stata tragicamente interrotta da un infarto improvviso.
Impegni lavorativi mi avevano finora impedito di essere qui, ma oggi, al di là delle celebrazioni, sento il dovere di onorare la sua memoria.
L’accoglienza calorosa e sincera che mi è stata riservata da tutti i cittadini di Sala Consilina è un dono inestimabile.
Il conferimento di questa cittadinanza onoraria, avvenuto durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale presso il Polo Culturale Cappuccini, rappresenta per me un riconoscimento che va ben oltre il semplice apprezzamento per la mia carriera artistica.
Sono un interprete, un narratore di storie, ma mi considero soprattutto un testimone del tessuto sociale italiano.
Ho cercato, attraverso la comicità e l’intrattenimento, di rappresentare l’uomo comune, con le sue fragilità, le sue speranze e i suoi valori.
Il mio percorso professionale è stato un viaggio attraverso generazioni, un tentativo di creare un ponte tra il riso leggero e la riflessione profonda, tra la semplicità apparente e la complessità dell’esistenza.
Il Sindaco Domenico Cartolano ha giustamente sottolineato che questo omaggio è un tributo a un uomo che ha saputo parlare al cuore degli italiani, portando il sorriso senza mai dimenticare la responsabilità di incarnare principi fondamentali.
La cultura, come egli ha evidenziato, non è solo intrattenimento, ma un elemento essenziale per la costruzione di un’identità condivisa, un collante che tiene unita una comunità, un veicolo per trasmettere valori e memorie.
Essere qui, oggi, è per me motivo di immenso orgoglio e una grande responsabilità.
È un’occasione per ricordare che l’arte può essere uno strumento potente per promuovere la solidarietà, il rispetto reciproco e l’impegno civile, per costruire un futuro più giusto e più umano.
Spero di poter continuare a contribuire, con il mio lavoro, a rafforzare questi legami e a portare un sorriso, un piccolo raggio di speranza, nelle vite delle persone.
Questa cittadinanza onoraria è un seme che voglio coltivare con gratitudine e impegno.






