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venerdì 7 Novembre 2025

De Simone e Padre Pio: un canto popolare tra fede e Resistenza

L’eco di un canto popolare, intriso di storia e sofferenza, si eleva a veicolo di profonda spiritualità: è l’essenza della ‘lauda’ dedicata a Padre Pio de Pietrelcina, un’opera postuma del maestro Roberto De Simone, presentata in prima assoluta a Napoli.
L’evento, parte del prestigioso ‘Napoli Musica Sacra Festival’, in collaborazione con l’Associazione Alessandro Scarlatti, ha visto il Conservatorio di San Pietro a Majella trasformarsi in un luogo di incontro inatteso tra sacro e profano, grazie all’interpretazione vibrante di Raffaello Converso e all’abile direzione del maestro Luigi Grima, con l’ensemble Discantus.

Lungi dall’essere una mera trasposizione musicale, la ‘lauda’ rivela un’indagine complessa sull’eredità culturale e religiosa.
De Simone, con la collaborazione dell’antropologa Annabella Rossi, aveva già intrapreso negli anni Sessanta una ricerca approfondita sul patrimonio musicale del Santuario di San Michele del Gargano, scoprendo frammenti di ‘laude’ dedicate sia a Padre Pio che all’Arcangelo Michele.

La rivelazione cruciale fu l’identificazione di una melodia ricorrente, sorprendentemente riconducibile al celeberrimo “Bella Ciao”, un canto popolare legato alla Resistenza, che a sua volta affonda le radici in tradizioni musicali di origine ebraica, diffuse in America e documentate già nel 1919.
La geniale intuizione di De Simone fu quella di plasmare testi ispirati alla Passione di Cristo su questo substrato melodico preesistente, in una sorta di “travestimento” spirituale che riprende una pratica secolare.
Questa tecnica, peraltro, non è una novità nell’ambito della musica religiosa, dove melodie popolari sono state spesso utilizzate per veicolare messaggi sacri, creando un ponte tra la fede e la cultura popolare.
L’esecuzione, immersa in un contesto di celebrazione del genio di De Simone, ha rappresentato anche l’occasione per la presentazione del volume “Roberto De Simone.

La scuola, il teatro, la tradizione”, curato da Daniela Tortora e inserito nei “Quaderni della Scarlatti”.
L’evento ha visto la partecipazione di esponenti del mondo accademico e artistico, come Bianca Maria Antolini e Giulio Baffi, testimoniando la figura poliedrica e complessa del maestro.

De Simone si è rivelato un artista capace di coniugare rigore filologico e fervore creativo, un ponte tra il sapere antico e l’espressione contemporanea, un custode delle radici culturali partenopee e un interprete acuto delle dinamiche che animano l’animo umano, un artista capace di elevare un canto di ribellione a lodevole preghiera.

La sua opera, come la ‘lauda’ per Padre Pio, continua a risuonare, invitando alla riflessione e all’incontro tra mondi apparentemente distanti.

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