La Chiesa di Sant’Erasmo, incastonata nel cuore di Castel Sant’Elmo, si configura come scenario suggestivo per celebrare i vent’anni di attività della Fondazione Ezio De Felice, in concomitanza con un evento di notevole rilevanza: l’ingresso di un’opera significativa del Maestro nel patrimonio del Museo Novecento di Napoli. La mostra, curata da Claudia Borrelli, Roberto Fedele e Antonietta Manco, è frutto di una sinergia tra i Musei Nazionali del Vomero, guidati da Luigi Gallo, e la Fondazione, presieduta da Marina Colonna, e rappresenta un’occasione imperdibile per ripercorrere la complessa e sfaccettata figura di De Felice, artista e architetto che ha profondamente segnato il panorama culturale napoletano del Novecento.L’esposizione non si limita a una mera retrospettiva, ma mira a restituire la ricchezza e la profondità di un percorso artistico che trascende le etichette e le definizioni. Attraverso un accurato assemblaggio di dipinti, disegni, incisioni, monotipi, ready-made, sculture, oggetti e documenti – provenienti direttamente dall’Archivio De Felice, vero cuore pulsante della mostra – si offre al pubblico uno sguardo inedito sulla sua evoluzione creativa.Particolarmente significativo è il dipinto “Senza titolo” (1948), un olio su tela che testimonia l’adesione precoce di De Felice alle avanguardie artistiche, in particolare alla pittura astratta. La sua acquisizione da parte del Museo Novecento costituisce un atto di valorizzazione del patrimonio artistico napoletano, inserendosi in un più ampio progetto volto a definire e promuovere l’identità culturale della città nel secolo scorso, attraverso il dialogo tra le diverse espressioni artistiche che l’hanno caratterizzata.L’allestimento, concepito in maniera originale e immersiva, è parte integrante del racconto. I quindici imponenti “legni”, sculture che occupano lo spazio della chiesa, creano un percorso labirintico attorno a quattro tavoli progettati dallo stesso De Felice, utilizzati come supporti per esporre una selezione dei suoi celebri monotipi, realizzati tra il 1947 e il 1975, dei disegni, dei progetti originali di gioielli e delle testimonianze della sua attività poetica. Questa commistione di discipline rivela l’approccio multidisciplinare e l’eclettismo di De Felice, che ha costantemente sperimentato nuove forme espressive.La Sacrestia adiacente ospita, a sua volta, un corpus significativo di circa venti dipinti, ampliando ulteriormente la panoramica sull’evoluzione stilistica e tematica dell’artista. L’intero percorso espositivo si propone come un invito a riscoprire la figura di Ezio De Felice, non solo come architetto e artista, ma come intellettuale sensibile e attento alle trasformazioni sociali e culturali del suo tempo, un testimone privilegiato di un’epoca cruciale per Napoli e per l’Italia intera. Il lancio del biglietto unico per i Musei nazionali del Vomero sottolinea ulteriormente l’impegno istituzionale nella promozione del patrimonio artistico e culturale della regione.
Ezio De Felice: vent’anni di Fondazione e opera al Museo Novecento.
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