Il FAMI e il futuro dell’integrazione: un seme di speranza coltivato a GiffoniLa complessità del fenomeno migratorio richiede un impegno costante e multidisciplinare, che vada oltre la semplice gestione dei flussi.
In questo contesto, il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) si configura come uno strumento cruciale per promuovere l’inclusione sociale e l’accoglienza, alimentando una cultura dell’incontro e della comprensione reciproca.
L’impegno del FAMI si concretizza in iniziative concrete sul territorio, come testimonia la sua presenza al festival di Giffoni, dove, per il terzo anno, offre un’opportunità unica di dialogo e sensibilizzazione.
L’esperienza di Giffoni non si limita a un semplice evento, ma rappresenta un vero e proprio laboratorio di idee e di progetti, dove l’arte e la creatività diventano veicoli privilegiati per educare all’accoglienza.
I laboratori proposti, che spaziano dalla musica al teatro, dalla scrittura creativa alla web education e alla genitorialità, coinvolgono attivamente i giovani, offrendo loro strumenti per comprendere e superare pregiudizi e stereotipi.
Un elemento centrale di questo approccio è il ruolo della scuola, intesa come spazio primario di accoglienza e di inclusione.
Il progetto presentato dall’Istituto Comprensivo Mario La Cava di Bovalino, finanziato dal FAMI, ha coinvolto 28 scuole in Calabria, concentrando l’attenzione sull’integrazione scolastica, l’inclusione sociale e la lotta alla dispersione scolastica.
L’esperienza ha dimostrato come un approccio inclusivo possa beneficiare non solo gli studenti stranieri, ma l’intera comunità scolastica, con i genitori che assumono un ruolo attivo come mediatori culturali.
La testimonianza dei docenti Maurizio Italiano e Francesco Maviglia ha evidenziato l’importanza di creare un ambiente scolastico accogliente, dove ogni studente si senta valorizzato e parte integrante del gruppo.
Lo sport, in particolare, si è rivelato un potente strumento di integrazione, favorendo la partecipazione e la creazione di legami significativi.
Un aspetto fondamentale sottolineato durante l’incontro è il coinvolgimento attivo della comunità locale.
L’inclusione funziona veramente quando si crea un ponte tra le diverse culture e generazioni, promuovendo la collaborazione tra scuole, enti locali, forze dell’ordine e associazioni.
La vice prefetta Corsaro ha ricordato come l’integrazione sia un processo continuo, che inizia nell’infanzia e si sviluppa attraverso l’istruzione, con particolare attenzione ai ragazzi che incontrano difficoltà.
Il FAMI supporta 13 progetti in diverse regioni, fornendo risorse e formazione ai docenti per affrontare le sfide educative con consapevolezza e competenza.
Il messaggio finale, rivolto ai giovani presenti a Giffoni, è un invito alla speranza e alla responsabilità.
La prefetta Forte ha sottolineato come il festival possa essere un catalizzatore di cambiamento, in grado di contrastare la disinformazione e promuovere una cultura dell’incontro.
La vice prefetta Corsaro ha esortato i giovani a essere protagonisti del futuro, a coltivare i semi di speranza piantati a Giffoni e a costruire un Paese più inclusivo e accogliente.
Il FAMI, attraverso le sue iniziative, contribuisce a seminare questi valori, affinché possano germogliare e portare frutti duraturi.
L’auspicio è che Giffoni possa rappresentare un modello replicabile in altre realtà territoriali, alimentando un processo di cambiamento culturale che coinvolga l’intera società.