L’Eredità di un Medico Ribelle: Ferdinando Palasciano e l’Umanesimo in Tempo di GuerraIl Premio Campiello 2025 a Wanda Marasco per il romanzo “Di spalle a questo mondo” illumina una figura storica finora marginale: Ferdinando Palasciano, medico napoletano dell’Ottocento.
Lontano da un’immagine celebrativa, Marasco restituisce al lettore un uomo complesso, animato da un profondo senso etico e una visione radicale della cura, che anticipa, in qualche modo, la figura di Gino Strada.
Palasciano non era un eroe dalla retorica roboante; la sua battaglia si combatteva al fronte della compassione, nella cura indiscriminata dei feriti, anche quelli nemici.
Questa scelta, in un’epoca di feroci conflitti e pregiudizi, lo condannò a una pena di morte a Messina nel 1848, testimoniando la pericolosità di un umanesimo così intransigente.
Marasco sottolinea come questa figura, oggi più che mai attuale, incarni la necessità di un umanesimo applicato alla scienza, un antidoto alla crescente disumanità che permea il mondo contemporaneo.
Il romanzo intreccia la storia di Palasciano con quella di sua moglie, Olga Pavlova Vavilova, una figura femminile potente, plasmata dall’amore e dalla dedizione.
Olga non è solo una compagna di viaggio, ma un archetipo di femminilità, espressione di una forza capace di comprendere la fragilità umana e di accoglierla con amore e compassione.
La sua figura incarna la capacità femminile di coniugare progettualità e misericordia, un equilibrio cruciale per orientare l’umanità in un’epoca di smarrimento.
Marasco, attraverso la rilettura storica di Palasciano e Olga, vuole esplorare le dinamiche fondamentali dell’esistenza umana: amore, dolore, follia, morte e fragilità.
Il romanzo si sviluppa in un’ambientazione napoletana densa di suggestioni, ma capace di trascendere i confini geografici, diventando specchio di un’umanità universale.
La città di Napoli, con la sua complessa stratificazione di bellezza e degrado, di tradizione e innovazione, diventa il palcoscenico ideale per narrare una storia che parla direttamente al cuore del lettore.
L’autrice, lontana da un approccio convenzionale, si definisce un’outsider, desiderosa di preservare la purezza della scrittura come fondamento della propria esistenza.
Il Premio Campiello rappresenta per lei non una consacrazione, ma un’opportunità per continuare a esplorare le profondità dell’animo umano e a dare voce a coloro che si sentono esclusi.
Marasco annuncia un nuovo progetto, un romanzo che si propone di dare voce a una donna dei nostri tempi, ripercorrendo la storia degli anni Sessanta fino ai giorni nostri, un’indagine sulla relazione tra sfera interiore ed eventi storici.
Un’eredità inesauribile di opere teatrali e poesie inedite, frutto di un’innata sensibilità, completa il percorso di una scrittrice che continua a interrogare il senso dell’esistenza e a cercare, attraverso la scrittura, un legame autentico con il lettore.