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Fortuna: Navigare l’Incertezza – Un Percorso Esistenziale

“Fortuna.

Navigare l’Incertezza”: un’indagine multidisciplinare sul rapporto tra l’uomo e l’imprevedibile, inaugurata il 11 settembre a Palazzo Ricca.

La mostra, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università Federico II, l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR e la Fondazione Banco Napoli, non si configura come una mera esposizione di reperti, bensì come un percorso esperienziale volto a interrogare la pervasiva natura dell’incertezza nella storia e nella contemporaneità.

Il viaggio espositivo trae ispirazione da un evento concreto: il naufragio del capitano Michele Grimaldi di Procida nel 1859, un dramma umano evocato attraverso un raro testimonianza marittima e un toccante ex-voto.
Questo episodio iniziale funge da chiave di volta per svelare le complesse e stratificate modalità con cui le diverse culture e epoche hanno tentato di interpretare e, se non controllare, almeno mitigare la forza dell’alea.
Dalle pratiche divinatorie ancestrali, spesso cariche di significati simbolici e rituali, alle sofisticate tecniche di navigazione che miravano a interpretare i segni del mare e del cielo, fino all’emergere dell’assicurazione come strumento di trasferimento del rischio e alla rivoluzionaria nascita della probabilità statistica, la mostra articola un racconto a più voci.
L’esperienza sensoriale è intensificata dall’installazione sonora immersiva di Roberto Pugliese e dalle proiezioni evocative di Lukas Sander, che trasportano il visitatore nel cuore di una tempesta, rendendo tangibile la precarietà dell’esistenza umana.
Un intreccio di documenti d’archivio, manufatti materiali e riflessioni contemporanee scompone le certezze, rivelando come la “dea fortuna”, personificazione dell’imprevedibile e dell’irrazionale, ritorni a tormentare il XXI secolo.

Le crisi climatiche, finanziarie, geopolitiche e l’accelerazione tecnologica, con le loro conseguenze spesso inattese e disruptive, ci pongono di fronte a un’incertezza che sfida le nostre capacità predittive e i nostri modelli interpretativi.
La mostra non si limita a ripercorrere la storia di questo rapporto millenario; cerca attivamente di stimolare una riflessione critica sui limiti della ragione e della scienza di fronte alla complessità del mondo.

Il progetto, curato da Simona Morini, raccoglie le opere di Jacques Perconte, Francesco Santosuosso e altri artisti, con allestimenti realizzati da Lukas Sander e Klaus Mussen.
Un solido comitato scientifico, composto da esponenti di spicco nel campo della storia, dell’economia e della statistica, supervisiona la rigorosità del percorso espositivo.
La mostra, visitabile fino al 12 ottobre, si inserisce nel contesto del progetto PRIN 2022 e mira a contribuire a una più profonda comprensione delle dinamiche che governano la nostra esistenza, tra speranza e precarietà.

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