Ritorno a Casa: L’Immacolata Concezione di Capodimonte Riemerge dopo Decenni di AssenzaUn evento di straordinaria importanza per il patrimonio artistico e storico italiano si è compiuto a Capodimonte: il prezioso dipinto dell’Immacolata Concezione, trafugato nel 1978 dalla chiesa di San Gennaro all’interno del Real Bosco, è stato restituito al Museo e Real Bosco di Capodimonte. La riconsegna, orchestrata dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, segna non solo la fine di una lunga ricerca, ma anche un trionfo della perseveranza e dell’impegno nel preservare la memoria culturale del Paese.L’opera, olio su tela (132×97 cm), risalente agli anni Quaranta del Settecento e attribuibile alla fervida scuola di Francesco Solimena, sarà ora esposta al pubblico al secondo piano della Reggia, offrendo al vasto pubblico la possibilità di ammirare un capolavoro che per troppo tempo è rimasto celato. Il suo ritorno è un’occasione per riflettere sulla fragilità del nostro patrimonio e sull’importanza di una vigilanza costante.Il direttore del Museo e Real Bosco, Eike Schmidt, ha espresso grande soddisfazione per il recupero, sottolineando l’urgenza di restituire l’opera al suo contesto originario. “Era fondamentale che il pubblico potesse ammirare questo dipinto, soprattutto in occasione della domenica gratuita e della Festa della Repubblica,” ha dichiarato durante la cerimonia di riconsegna, che si è svolta nel sontuoso salone da ballo. Schmidt ha anticipato che, in collaborazione con esperti restauratori, si definirà presto un allestimento museale che valorizzi al meglio l’opera e il suo significato storico-artistico.La complessa indagine, coordinata dalla Procura di Roma, ha visto protagonisti i Carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo Tpc. L’opera è stata rintracciata a Roma, esposta in vetrina esterna di un antiquario, grazie a controlli mirati sulla circolazione dei beni culturali. L’abilità tecnica e lo stile pittorico, immediatamente riconoscibili come appartenenti alla tradizione napoletana del Settecento, hanno insospettito i militari, avviando una serie di approfondimenti.Il ritrovamento è il risultato di un meticoloso lavoro di analisi e comparazione, sfruttando le vaste risorse della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando Tpc, un database di portata mondiale che censisce oltre 6 milioni di opere. Il riconoscimento definitivo è stato confermato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, che ha fornito un parere tecnico cruciale.La vicenda si è conclusa con la collaborazione di un erede, che aveva ricevuto il dipinto in lascito dalla madre. Appresa la sua provenienza illecita, l’erede ha scelto di rinunciare alla proprietà, manifestando la volontà di restituire l’opera al suo luogo d’origine, un gesto di profondo rispetto per il patrimonio culturale nazionale.L’episodio sottolinea l’importanza di una rete di collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e esperti del settore per contrastare il traffico illecito di opere d’arte e tutelare il nostro inestimabile patrimonio storico-artistico, garantendo alle future generazioni la possibilità di ammirare e conoscere le radici della nostra identità culturale. Parallelamente al ritorno in esposizione, è previsto un accurato restauro dell’opera, che permetterà di riportarla al suo antico splendore e di integrarla nuovamente nel contesto della chiesa di San Gennaro, entro il 2026.
Immacolata di Capodimonte: Ritorno a Casa dopo 45 Anni
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