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giovedì 6 Novembre 2025

Luigi Gentile a Napoli: un viaggio nell’anima di Partenope

Napoli interiore: Luigi Gentile e l’anima di PartenopeIl Maschio Angioino si appresta ad accogliere un omaggio solenne a Luigi Gentile, figura poliedrica che ha saputo distillare l’essenza di Napoli in un linguaggio pittorico profondamente personale.
La mostra “Napolitudine.

Il viaggio di Partenope nella pittura di Luigi Gentile,” curata da Maria Corbi, inaugurata domani, si configura come una retrospettiva inedita, la prima a offrire una visione organica e completa del suo corpus artistico.

L’evento, inserito nel più ampio cartellone celebrativo Napoli2500, è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune e dall’Accademia di Belle Arti, e vede la partecipazione, oltre alla curatrice, del sindaco Gaetano Manfredi, della direttrice artistica Napoli2500 Laura Valente, di Dario Gentile, delegato dell’Archivio Luigi Gentile, e di Antonella Graziano di Trenitalia.

L’esposizione, rimasta fruibile fino al 2 dicembre, presenta un panorama variegato: più di quaranta oli su tela, cento pastelli e dieci ceramiche, che invitano il visitatore a immergersi in un percorso sensoriale ed emotivo.

Non si tratta semplicemente di una cronologia di opere, ma di un viaggio nell’anima di Napoli, filtrata attraverso la visione unica di un artista che ha saputo cogliere la sua complessità, le sue contraddizioni e la sua bellezza intrinseca.
Gentile non ha celebrato Napoli con stereotipi turistici, ma con una profondità che scava nel substrato culturale e spirituale della città.
Il “Napolitudine” del titolo non è una semplice affezione o un sentimento campanilistico, ma una condizione esistenziale, un modo di essere che permea ogni aspetto della vita partenopea.

È la somma di luce e ombra, di gioia e dolore, di vitalità e malinconia, di memoria e speranza.
Attraverso i suoi dipinti, Gentile esplora i temi ricorrenti dell’immaginario napoletano: il mare, fulcro di una civiltà millenaria; i paesaggi, testimoni di una storia travagliata; l’architettura, specchio di un passato glorioso; le tradizioni, custodi di un’identità unica.

Ma al di là della rappresentazione oggettiva, l’artista si concentra sull’interiorizzazione di questi elementi, trasformandoli in simboli di una ricerca interiore.
La curatrice Maria Corbi sottolinea come l’opera di Gentile, vasta e stratificata, si caratterizzi per un connubio inaspettato tra energia del gesto pittorico e densità cromatica, elementi che diventano portavoce della sua visione esistenziale.
La mostra non solo offre l’opportunità di conoscere a fondo l’arte di Luigi Gentile, ma segna anche l’atto fondativo dell’Archivio Luigi Gentile, un progetto promosso dagli eredi dell’artista, con l’obiettivo di preservare, valorizzare e rendere accessibile l’immenso patrimonio artistico e documentale lasciato in eredità.
L’Archivio si propone come un luogo di ricerca e di studio, un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati, un custode della memoria di un artista che ha saputo interpretare Napoli con rara intensità espressiva.

Il percorso espositivo si configura così come una riflessione sulla vocazione dell’artista a tradurre in forma visiva il tumulto interiore, il continuo fluire dell’esperienza.
Ogni dipinto, come l’artista stesso affermava, si rivela come una “montagna di vita”, una concentrazione di emozioni, esperienze e energia psichica.
La pittura non è mero strumento di rappresentazione, ma mezzo per trasformare il reale, per riscrivere costantemente una mappa interiore che riflette la complessità e la ricchezza dell’essere.

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