Medea a San Carlo: un debutto tra entusiasmo e suggestioni.

Un’onda di entusiasmo ha travolto il Teatro di San Carlo a Napoli per la prima assoluta di “Medea”, un’opera di Luigi Cherubini raramente eseguita, restituita al pubblico in una produzione innovativa firmata da Mario Martone.

L’evento non solo ha inaugurato la stagione lirica, ma ha anche segnato il debutto del nuovo soprintendente, Fulvio Adamo Macciardi, con un tripudio di consensi che preludono a un percorso artistico ricco e stimolante.
La serata si è rivelata un’esperienza immersiva, un vero e proprio viaggio nell’animo tormentato del personaggio di Medea.
Martone, con la sua solida regia teatrale, ha saputo creare un ambiente carico di tensione e suggestioni visive, attingendo a riferimenti cinematografici espliciti, in particolare all’opera “Melancholia” di Lars Von Trier, per amplificare il senso di perdita, di disperazione e di rabbia che anima la protagonista.
L’utilizzo di due passerelle laterali alla buca orchestrale ha ulteriormente sfumato i confini tra palco e platea, coinvolgendo il pubblico in una narrazione a più livelli.

L’allestimento scenico, curato da Carmine Guarino, ha fatto uso sapiente di elementi naturali, con alberi monumentali che fungevano da quinta, evocando un’ambientazione archeologica e primordiale, al contempo elegante e severa.
I costumi, disegnati da Daniela Ciancio, hanno contribuito a definire l’identità visiva dei personaggi, con abiti da cerimonia riccamente dettagliati per il coro, che amplificano l’atmosfera di sfarzo e decadenza.
La coreografia di Daniela Schiavone e le luci evocative di Pasquale Mari, unitamente ai video suggestivi di Alessandro Papa, hanno contribuito a creare un’esperienza sensoriale completa.
Sondra Radvanovsky, già celebrata per la sua interpretazione di Medea alla Metropolitan Opera, ha offerto una performance straordinaria, restituendo al pubblico una figura complessa e profondamente umana, capace di suscitare sia pietà che terrore.
La sua interpretazione si colloca nel pantheon dei grandi ruoli interpretati da Maria Callas, lasciando un’impronta indelebile nella storia del Teatro di San Carlo.

Riccardo Frizza ha diretto l’orchestra con maestria, sostenendo le voci soliste e valorizzando la partitura di Cherubini, un’opera di notevole complessità e potenza drammatica.

Apprezzatissimi sono stati anche gli interventi di Anita Rachvelishvili nel ruolo di Néris, Francesco Demuro nei panni di Giasone (sostituito da Giorgio Berrugi per l’ultima replica) e Giorgi Manoshvili come Creonte.
Il coro dell’Accademia del Teatro di San Carlo ha offerto una performance impeccabile, arricchendo ulteriormente la ricchezza sonora dello spettacolo.

La presenza del Sindaco Gaetano Manfredi e dell’uscente Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha sottolineato l’importanza culturale e sociale dell’evento.
La trasmissione televisiva su Rai 5 il 11 dicembre offrirà a un pubblico più ampio l’opportunità di apprezzare questa produzione eccezionale.

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