Napoli, 1977.
Un’epoca di profonda transizione, un crogiolo di contraddizioni sociali ed economiche che definiscono un’identità napoletana in bilico tra tradizione e modernità.
In questo contesto, la serie “Gomorra – Le Origini” apre uno spiraglio inedito sulla genesi di un impero criminale, esplorando le radici del potere di Pietro Savastano, un futuro boss la cui formazione si forgia tra contrabbando di sigarette, l’ombra crescente dell’eroina e la disperata ricerca di una via d’uscita dalla marginalità.
La produzione Sky Studios, Cattleya e Itv Studios, distribuita a livello globale da Beta Film, offre un prequel all’epica saga crime Sky Original tratta dal bestseller di Roberto Saviano, promettendo un’immersione cruda e realistica in un ambiente ostile e complesso.
L’arrivo in esclusiva su Sky e Now a gennaio, genera un’attesa palpabile.
La serie non si limita a narrare la storia di un individuo, ma ne ricostruisce l’ambiente, la cultura e le dinamiche che hanno plasmato la sua evoluzione.
“Gomorra – Le Origini” offre una prospettiva inedita sulla nascita della criminalità organizzata, analizzando i meccanismi di potere, le alleanze precari, le ambizioni sottomesse e le opportunità che si presentano in un contesto di profonda crisi sociale.
È un affresco corale di vite intrecciate, ognuna segnata da un destino ineluttabile.
La regia, affidata a Marco D’Amore, anche supervisore artistico e co-sceneggiatore, e a Francesco Ghiaccio, conferisce alla narrazione una profondità e un’intensità emotiva uniche.
La sua visione artistica, arricchita dalla sua esperienza come attore di Gomorra – La Serie, cattura l’essenza di un’epoca, restituendo al pubblico un ritratto vivido e autentico della Napoli degli anni ’70.
La creazione, a cura di Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Roberto Saviano, si pone come un’analisi sociologica oltre che un racconto criminale.
Luca Lubrano incarna il giovane Pietro Savastano, un ragazzo intrappolato in un quartiere difficile, Secondigliano, animato da un’ambizione feroce e da un desiderio inestinguibile di cambiamento.
Circondato da un gruppo di amici inseparabili, condivide sogni di riscatto e prosperità, inconsapevole del percorso di violenza e potere che lo attende.
Francesco Pellegrino interpreta Angelo ‘A Sirena’, un personaggio carismatico e ambiguo, intrappolato in un ruolo di basso livello all’interno del clan dei Villa.
Flavio Furno, nei panni di ‘O Paisano, offre un ritratto di un detenuto che costruisce un seguito e progetta una nuova, radicale, visione della camorra.
Tullia Venezia, come Imma, un’adolescente divisa tra sogni di un futuro accademico e le tentazioni del mondo criminale, aggiunge una dimensione umana e vulnerabile alla narrazione.
Un cast corale, che include Antonio Buono, Luigi Cardone, Renato Russo, Ciro Capano, Biagio Forestieri e Fabiola Balestriere, completa l’affresco umano, delineando un universo di personaggi complessi e sfaccettati, ognuno con le proprie ambizioni, paure e debolezze.
La presenza di Antonio Del Duca e degli altri attori che interpretano gli amici di Pietro, sottolinea l’importanza dei legami familiari e dell’amicizia in un contesto di difficoltà e incertezza.
“Gomorra – Le Origini” si propone non come un semplice prequel, ma come un’indagine approfondita sulle radici della criminalità, un’esplorazione delle dinamiche sociali ed economiche che alimentano la violenza e la corruzione.
Attingendo al romanzo omonimo di Roberto Saviano, la serie offre una riflessione acuta e provocatoria sulla condizione umana, interrogando i limiti della giustizia, la fragilità delle istituzioni e la persistenza della speranza in un mondo segnato dalla disperazione.
La scrittura, curata da Fasoli, Ravagli e Saviano, si distingue per la sua capacità di coniugare realismo crudo e profondità psicologica, offrendo un’esperienza narrativa coinvolgente e memorabile.







