Napoli a Seul: un Viaggio nell’Anima del Borbonismo e del Grand Tour attraverso la Pittura del XIX SecoloUn ponte culturale si erge tra l’Europa e l’Asia: al My Art Museum di Seul, la mostra “Cultura e Società nella Collezione ‘800 del Museo di Capodimonte” offre uno sguardo inedito sull’identità napoletana, un crocevia di influenze artistiche e sociali nel cuore del XIX secolo.
L’esposizione, inaugurata in un contesto di crescenti flussi turistici coreani verso l’Italia meridionale, rappresenta il primo capitolo di un ciclo museale più ampio dedicato all’arte italiana e si configura come un’occasione unica per far conoscere la ricchezza del patrimonio di Capodimonte ad un pubblico orientale.
Il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt, sottolinea la missione di avvicinare l’arte partenopea a nuovi territori.
Per l’occasione, un gruppo significativo di dipinti e cornici, precedentemente custoditi nei depositi, sono stati riportati alla luce attraverso un accurato processo di restauro, destinati a popolare la futura sezione dedicata al XIX secolo.
La selezione si concentra su un periodo cruciale, segnato dalla transizione dal Regno Borbonico all’Unità d’Italia, un’epoca di profonde trasformazioni politiche, economiche e sociali che hanno plasmato l’identità della città.
La mostra si avvale della curatela di Maria Tamajo Contarini e Patrizia Piscitello, ed è realizzata grazie alla collaborazione tra My Art Museum, Museo e Real Bosco di Capodimonte e MondoMostre, con il sostegno del Ministero della Cultura italiano, dell’Ambasciata d’Italia a Seul e di importanti partner come Korea Tourism.
L’evento si colloca nel contesto delle celebrazioni di Neapolis 2500, un’iniziativa volta a celebrare i 2500 anni dalla fondazione della città, e coincide con il settantesimo anniversario dell’istituzione delle ambasciate tra Italia e Corea, un ulteriore simbolo di una relazione storica e strategica.
Per Yi Taegun, direttore di My Art Museum, Napoli incarna un’energia palpabile, un’emozione profonda che ha sempre ispirato artisti e viaggiatori.
La città, con il suo sole radioso, il ricco patrimonio storico e la vivace quotidianità, si rivela un’inesauribile fonte di ispirazione e meraviglia.
La mostra mira a decodificare il fascino e la sensibilità del Sud Italia, attraverso la lente della pittura del XIX secolo, offrendo ai visitatori una prospettiva unica sulla cultura e la società dell’epoca.
Il percorso espositivo, articolato in undici sale, offre un panorama variegato di opere d’arte, con un’attenzione particolare al ruolo della donna nella società e nel mondo dell’arte.
I ritratti femminili, provenienti da maestri come Giovanni Boldini e Giacomo Balla, testimoniano l’evoluzione della rappresentazione femminile e l’emergere di figure artistiche innovative come Jane Benham Hay, Therese Schwarze Van Idyll e Maria De Luca.
Gli interni, dalle atmosfere aristocratiche di Alexandre Jean Dubois Drahonet agli ambienti borghesi di Giuseppe De Nittis, offrono uno spaccato della vita quotidiana e delle dinamiche sociali dell’epoca.
Un focus dedicato a Gioacchino Toma, pittore di rara sensibilità, illumina un aspetto meno noto della produzione artistica napoletana.
Infine, le vedute del Grand Tour, da Marco De Gregorio a Vincenzo Caprile, immortalano la bellezza dei luoghi più emblematici del Sud Italia: Napoli, Paestum, Capri, offrendo un’esperienza visiva coinvolgente e suggestiva.
L’esposizione, arricchita da attività dedicate ai bambini e un merchandising curato, promette di essere un evento di grande successo, un vero e proprio omaggio alla cultura e all’arte napoletana.