Il Napoli Fringe Festival, erede ideale di un’eredità culturale vibrante e innovativa – inaugurato con la riflessione filosofica di Massimo Cacciari e la visione di Mimmo Borrelli – si appresta a illuminare l’estate cittadina con una programmazione audace e capillare.
Guidato dalla direzione artistica di Laura Valente, l’evento si configura come un vero e proprio laboratorio culturale diffuso, un palcoscenico che trasforma luoghi simbolici e inaspettati, dall’anima antica al cuore pulsante del contemporaneo.
Il festival, in linea con il modello storico del Fringe di Edimburgo e in sinergia con le realtà culturali di Milano e Torino, propone un percorso multidisciplinare che abbraccia danza, teatro, musica, performance art e installazioni, invitando a una riscoperta delle identità collettive e individuali che definiscono Napoli.
Il programma si articola attorno a un nucleo di eventi, alcuni già sold out a testimonianza della fervente attesa del pubblico, e si sviluppa in sedi eterogenee, estendendosi oltre i confini dei teatri tradizionali, per includere aree archeologiche suggestive, edifici storici come il Real Albergo dei Poveri e Palazzo Venezia, e luoghi simbolo delle trasformazioni urbane, come il carcere di Secondigliano, offrendo uno spaccato completo e inatteso della città.
La stagione si apre con l’intensa *Razze di mare*, un’indagine coreografica del Centro Nazionale di Produzione della Danza – Körper, e con *A Risa*, un’opera che si configura come un’esplorazione dell’animo popolare napoletano presso la Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce.
Le serate successive sono costellate da eventi di richiamo internazionale, come *The City Song Napoli sessions*, un progetto che fonde la tradizione musicale napoletana con la ricerca sonora belga, e *Becoming Napulitan*, un omaggio alla ricchezza del patrimonio musicale partenopeo, che anima la Cavea di Piazza Garibaldi.
Il 18 luglio, il Parco delle Tombe di Virgilio e di Leopardi si anima con *Chiano Chiano*, un evento immersivo che celebra la storia e la memoria del territorio.
La Cavea, invece, ospita *Nel Cerchio di Neapolis*, un’esperienza sensoriale che unisce body painting, danza e musica in una coreografia suggestiva.
Il 19 luglio, la Sala Assoli accoglie *Queen Bidet*, un’opera teatrale che ripercorre la vita della regina Maria Carolina, mentre *A Ferrovia*, un laboratorio partecipativo rivolto ai giovani del territorio, trasforma Piazza Garibaldi in un luogo di incontro e di creazione.
L’eco di un’esperienza artistica internazionale risuona con *That Day*, un progetto nato a Zdar, in Repubblica Ceca.
Il 20 luglio, il burattinaio Salvatore Gatto porta in scena *Guarrattelle in viaggio*, un omaggio a Pulcinella per il suo cinquantesimo anniversario.
Il Real Albergo dei Poveri, ex manicomio e luogo di memoria, si trasforma in un palcoscenico per *Janara – Lo Cunto de Lu Maleviento*, un dramma intenso e suggestivo, e per *L’uomo più crudele – Ritorno a Napoli di Vlad Tepes detto Dracula*, un’opera che gioca con le ombre e i miti del passato.
La programmazione continua a intrecciare innovazione e tradizione, con *Sirene al Monte Echia*, un progetto di ricerca coreografica che coinvolge la comunità locale, seguito da *Dance Invasion*.
Il festival si conclude con *Il Corpo di Napoli*, un progetto curato da Gabriella Stazio, che intende celebrare l’identità e la resilienza della città, attraverso una serie di interventi artistici e performance.
Il Napoli Fringe Festival non è solo un evento culturale, ma un vero e proprio motore di cambiamento sociale, un’opportunità per ripensare il ruolo dell’arte nella vita di comunità e per costruire un futuro più inclusivo e creativo.