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lunedì 17 Novembre 2025

Palazzo Reale Napoli: Arte, Gusto e Tradizioni da Scoprire

Il Palazzo Reale di Napoli, custode di un patrimonio storico e gastronomico inestimabile, offre un’immersione affascinante nel passato attraverso percorsi tematici innovativi.
Lontano dall’immagine stereotipata, la cucina borbonica si rivela un mosaico di influenze e sperimentazioni, che spaziano dall’impiego inatteso dello zucchero e della cannella sulla pasta, all’evoluzione di preparazioni a base di formaggi, prefigurando alcune delle nostre tradizioni culinarie più amate.

Le Nature Morte custodite all’interno del Palazzo, vere e proprie finestre sul XVIII secolo, non si limitano a ritrarre il lusso della corte.
Esse documentano un ecosistema alimentare complesso, dove la magnificenza del pesce pregiato e delle carni raffinate convive con la generosità della terra: pere di Sant’Anna, ortaggi rigogliosi provenienti dai siti reali, formaggi artigianali e persino una versione primordiale della pizza, testimonianza di un legame profondo tra la regalità e il territorio.
Questa eredità gastronomica, lungi dall’essere un mero ricordo storico, si è trasformata nel tempo in un patrimonio agroalimentare di eccellenza, capace di generare valore economico, sociale e culturale.
Le colture rappresentate nei dipinti, oggi, incarnano l’identità della Campania e contribuiscono attivamente alla tutela del paesaggio, preservando tecniche agricole tradizionali e promuovendo l’innovazione.

Il convegno “A tavola con l’arte.

Le colture di eccellenza nella provincia di Napoli per la tutela e la conservazione del paesaggio” ha rappresentato un’occasione per approfondire questo rapporto simbiotico tra arte, territorio e gastronomia.
Secondo la Soprintendente ABAP, Paola Ricciardi, valorizzare queste eccellenze agroalimentari significa celebrare l’identità campana e proiettarla verso il futuro, nutrendo la memoria collettiva attraverso sapori autentici.
Particolarmente significativi, come casi studio, sono stati presentati il percorso della mela limoncella di Sant’Agata de’ Goti, il prestigioso limone di Sorrento IGP e la ciliegia Somma dei Monti Lattari, esempi emblematici di come la tradizione e la qualità possano coesistere e prosperare.

Interventi di Brunella Como, Giuseppe Orefice, Alessandro Manna, Stefania Gatto, Antonella Delli Paoli ed Elena Carrelli hanno arricchito il dibattito, offrendo prospettive diverse su questo complesso intreccio di storia, cultura e produzione.
L’annuncio di Tiziana D’Angelo, direttrice delegata del Palazzo Reale, riguardo ad una visita guidata a Villa Pignatelli, incentrata sulla tavola imbandita durante il periodo dei Savoia, promette di offrire un ulteriore tassello di questo affascinante percorso alla riscoperta del gusto e delle tradizioni napoletane, un viaggio nel tempo che celebra la ricchezza del patrimonio culturale e gastronomico campano.

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