Il Teatro come Transito: Una Stagione di Passaggi e Rinascita al Pozzo e il PendoloLa ventiseiesima stagione del Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli si apre come un varco, un invito a percorrere i confini tra ciò che è finito e ciò che sta per nascere.
Al di là della tradizionale concezione di addio, la programmazione si configura come un percorso trasformativo, una sequenza di ‘passaggi’ che celebrano la capacità umana di reinventarsi, di trovare bellezza e speranza anche nel momento del distacco.
La riflessione nasce dall’eredità di Stefano Benni, la cui scrittura ha saputo infondere stupore e poesia nella quotidianità, trasformando la malinconia in sogno e la fine in una narrazione in continua evoluzione.
In suo onore, la stagione inaugurale, “La grammatica di Dio” con Paolo Cresta e Rocco Zaccagnino, si preannuncia come un omaggio al suo sguardo innovativo e alla sua capacità di cogliere la poesia celata negli interstizi della realtà.
Il Pozzo e il Pendolo si propone come uno spazio di passaggio, un rifugio temporaneo per chi intraprende un nuovo cammino, una casa accogliente per chi desidera ritrovare le proprie radici.
Un luogo dove il sipario calato non segna una conclusione, ma un’anticipazione, una promessa di ciò che attende di manifestarsi nell’oscurità.
Il cartellone offre un panorama variegato, spaziando dalla letteratura classica alla contemporaneità, dalla drammaturgia impegnata alla narrazione fiabesca.
Un esempio emblematico è “Febbre per il commissario Ricciardi” di Maurizio de Giovanni, che riporta in scena l’introspezione e la moralità di un personaggio indimenticabile.
Segue “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, un capolavoro di risveglio alla coscienza, un monito sulla responsabilità individuale anche sotto il peso opprimente di un regime totalitario.
Il pubblico sarà poi immerso in un’atmosfera onirica con “Streghe”, un viaggio emotivo dove il confine tra realtà e magia si dissolve, un intreccio di storie di donne segnate dal destino, interpretate da un cast eccezionale.
La magia del Natale verrà poi celebrata con la riproposizione de “Canto di Natale” di Charles Dickens, un classico senza tempo, ambientato in un suggestivo salotto d’altri tempi, arricchito da un buffet di prelibatezze natalizie.
Seguirà la coinvolgente “Tombola dei Fantasmi”, un’esperienza immersiva nella tradizione partenopea, un mosaico di parole e musica che evoca la magia del teatro.
La stagione continuerà con opere che affrontano temi complessi e attuali.
“L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery esplora la bellezza nascosta dietro le apparenze, mentre “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci, interpretata da Rosalba Di Girolamo, offre uno sguardo intimo e toccante sulla maternità e la perdita.
“Buttana Buttanissima” di Giorgio D’Amato, infine, emerge come un vivido ritratto di una Sicilia ferita ma vibrante, un canto di dolore e speranza.
Questa ventiseiesima stagione del Pozzo e il Pendolo non è solo un ciclo di spettacoli, ma un percorso di crescita, una celebrazione della resilienza umana, un invito a lasciarsi alle spalle ciò che ci definiva per abbracciare il potenziale inesplorato che si cela dietro ogni nuova alba.