Il Premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante, un’istituzione culturale che da quasi quattro decenni celebra l’eredità letteraria di una delle più significative voci del Novecento, si rinnova con la sua 37ª edizione.
Nato nel 1986, in un clima di riflessione e memoria a breve distanza dalla scomparsa di Elsa Morante, il premio si configura come un punto di riferimento imprescindibile per la promozione della letteratura e dell’arte in tutte le loro sfaccettature.
Originariamente focalizzato sulla narrativa, il concorso si è evoluto nel tempo, accogliendo sezioni speciali dedicate a personalità di spicco che hanno saputo distinguersi in diversi ambiti del panorama culturale italiano.
Questa apertura testimonia la volontà di ampliare l’orizzonte del premio, riconoscendo il valore di contributi originali e innovativi che, pur non rientrando necessariamente nella sfera della narrazione, condividono l’impegno civile e la profonda sensibilità che hanno sempre caratterizzato l’opera di Elsa Morante.
Quest’anno, la sezione “Poesia” è particolarmente significativa.
Il premio viene conferito a Franco Arminio, figura poetica di rara intensità e profondità, un intellettuale capace di tessere un immaginario potente e suggestivo.
La sua opera si distingue per un’eccezionale capacità di ascolto del territorio, un’attenzione quasi palpabile verso i piccoli borghi e le comunità marginali, spesso trascurate dai riflettori mediatici.
Arminio è un cartografo dell’abbandono, un narratore di silenzi e di vite sospese, capace di reinventare il paesaggio attraverso la parola, creando mondi poetici in grado di illuminare anche le zone più oscure dell’animo umano.
La sua poesia è un atto di resistenza alla globalizzazione, un’ode alla diversità e all’autenticità.
Arminio non si limita a descrivere i luoghi che visita, ma li interiorizza, li fa suoi, li trasforma in materia poetica.
Il suo sguardo è acuto e compassionevole, capace di cogliere la bellezza nascosta nelle piccole cose, la dignità delle persone che vivono ai margini, la forza della memoria collettiva.
Attraverso le sue parole, i borghi dimenticati riemergono dalla coltre dell’oblio, le storie perdute ritornano a farsi sentire, il passato si fonde con il presente in un continuo dialogo.
Come sottolinea il delegato alla Cultura del Leccese, Michele Assante, Arminio crea “luoghi stupefacenti, a volte inventati”, testimoniando la potenza trasformatrice della poesia.
La cerimonia di premiazione, prevista per il 31 luglio a Procida, rappresenta un’occasione imperdibile per celebrare la poesia e la sua capacità di illuminare il mondo.
Un momento di riflessione, di ispirazione e di rinnovamento culturale, in omaggio all’eredità di Elsa Morante e alla figura di un poeta che ha saputo raccontare l’Italia più autentica e profonda.