La persistente assenza di una figura apicale al Teatro San Carlo, a quattro mesi dalla conclusione del mandato di Lissner, rappresenta una criticità di portata istituzionale che impone un intervento immediato.
La situazione, denunciata dal Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, trascende la mera gestione operativa, configurandosi come una potenziale compromissione del prestigio e della continuità programmatica di un’istituzione di tale rilevanza nazionale e internazionale.
La carenza di un Sovrintendente, figura chiave per la direzione strategica e amministrativa del teatro, ha lasciato l’operatività in una condizione di transizione, affidata al Direttore Artistico, Ilias Tzempetonidis, il quale, pur competente nel suo ruolo, non possiede le prerogative e le responsabilità connesse alla gestione complessiva.
Tale condizione, protrattasi nel tempo, rischia di pregiudicare la capacità del teatro di affrontare le sfide culturali, economiche e sociali che lo attendono, limitando la sua proiezione nel panorama artistico contemporaneo.
Il Governatore De Luca ha espresso, con fermezza, la necessità di una rapida risoluzione della questione, sottolineando come il ritardo nella nomina del nuovo Sovrintendente costituisca una “vergogna” e uno “scandalo” che mina la dignità del teatro e di tutti coloro che vi lavorano e lo frequentano.
L’inerzia mostrata finora appare inaccettabile, soprattutto considerando l’importanza strategica del San Carlo per l’identità culturale della Campania e del Paese.
La sollecitazione del Governatore si inserisce in un quadro di crescente preoccupazione, già manifestata dal rappresentante della Regione Campania nel Consiglio di Indirizzo, il Professor Realfonzo, durante la riunione di metà giugno.
La richiesta formale di convocazione del Consiglio di Indirizzo, organo competente per la nomina, è rimasta, fino ad oggi, inesaudita.
Questo silenzio, al di là delle sue implicazioni procedurali, rivela una mancanza di tempestività e di responsabilità che non può essere tollerata.
La vicenda del Teatro San Carlo non può essere considerata un episodio isolato.
Essa evidenzia un problema più ampio di governance delle istituzioni culturali, spesso caratterizzate da processi decisionali lenti e macchinosi, che rischiano di compromettere la loro vitalità e il loro ruolo di motore di sviluppo culturale ed economico.
La rapida e risolutiva convocazione del Consiglio di Amministrazione, come richiesto dal Governatore, rappresenta un atto doveroso per restituire al Teatro San Carlo la direzione e la prospettiva necessarie a onorare la sua storia e a proiettarlo verso il futuro.
Si tratta di un imperativo non solo per il teatro stesso, ma per l’intera comunità campana e per l’Italia intera.