La vicenda che attanaglia il Teatro San Carlo, uno dei templi lirici più prestigiosi d’Italia, si è evoluta in una complessa disputa istituzionale, culminata oggi con una rinnovata e determinata affermazione del Consiglio di Indirizzo (Cdi) nel confermare la nomina di Fulvio Macciardi a Sovrintendente.
La decisione, presa in una riunione segnata dall’assenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e della delegata della Città Metropolitana, rappresenta un punto di rottura in una spirale di contestazioni e ricorsi legali.
L’ostruzionismo del sindaco, che ha impugnato la precedente nomina del 4 agosto presso il Tribunale Civile e il Tar, aveva generato un clima di incertezza e preoccupazione per il futuro del teatro.
La motivazione ufficiale dei ricorsi di Manfredi sembrava concentrarsi su irregolarità procedurali legate alla seduta di agosto, convocata e poi sconvocata a causa di impegni istituzionali del sindaco presso Palazzo Chigi.
Il Cdi, composto da tre membri designati rispettivamente dal Ministero della Cultura (Mic) – Marilù Faraone Mennella e Gianfranco Nicoletti – e dalla Regione Campania – Riccardo Realfonzo – ha espresso in una nota la propria convinzione che la nuova votazione, avvenuta oggi, risolva di fatto il nodo del Sovrintendente.
Si presume che il Consiglio ritenga che una potenziale decisione sfavorevole dei tribunali sulla seduta di agosto non possa inficiare la validità della designazione odierna, che potrebbe essere successivamente ratificata dal Ministro della Cultura, Gennaro Morandi.
I componenti del Cdi hanno espresso profonda insoddisfazione per la piega giudiziaria assunta la vicenda, sottolineando come tali azioni abbiano inevitabilmente compromesso l’immagine del Teatro San Carlo e il morale di coloro che vi lavorano.
La volontà dichiarata del Consiglio è stata sempre quella di garantire alla Fondazione una gestione competente e un assetto stabile, mirando a superare una fase di incertezza che rischiava di compromettere la sua capacità di operare e proiettarsi nel panorama culturale nazionale e internazionale.
La vicenda solleva interrogativi più ampi sulla governance delle istituzioni culturali di rilievo nazionale, evidenziando la necessità di procedure chiare e condivise per evitare conflitti istituzionali che possano danneggiare il patrimonio artistico e la sua fruizione.
L’auspicio è che si possa ora voltare pagina, superando le divisioni e concentrando le energie nella valorizzazione del Teatro San Carlo e nella realizzazione di un programma culturale ambizioso e innovativo, capace di rispondere alle esigenze del pubblico e di rafforzare il ruolo del teatro come motore di sviluppo culturale e sociale per la città di Napoli e l’intero Paese.
La decisione del Cdi, pur controversa, può essere interpretata come un tentativo di affermare l’autonomia e la responsabilità del Consiglio di Indirizzo nel perseguire gli obiettivi di crescita e innovazione del Teatro San Carlo.