La vicenda del Teatro San Carlo si appresta a scatenare un nuovo scontro, questa volta tra il sindaco Gaetano Manfredi e il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, innescato dalla designazione di Fulvio Macciardi a nuovo sovrintendente.
La nomina, frutto di una decisione controversa del Consiglio di indirizzo, rischia di innescare una battaglia legale che ripropone le tensioni politiche e istituzionali che hanno segnato la gestione del prestigioso teatro partenopeo negli ultimi anni.
L’episodio culminante è avvenuto ieri, quando una riunione del Consiglio di indirizzo, dedicata all’esame dei candidati alla sovrintendenza, è stata bruscamente interrotta per decisione del sindaco Manfredi, impegnato in un incontro a Palazzo Chigi.
Questa interruzione, interpretata come un tentativo di bloccare la procedura, non ha impedito a tre componenti del consiglio – Gianfranco Nicoletti e Marilù Faraone Mennella, designati dal Ministero, e Riccardo Realfonzo indicato dalla Regione Campania – di procedere con la nomina di Fulvio Macciardi, sessantasei anni, proveniente da Bologna, dove ha già ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sovrintendente.
La figura di Macciardi, a quanto pare, godeva del favore del Ministero, mentre Manfredi aveva espresso preferenze diverse.
Questo stallo, protratto per ben quattro mesi, si è risolto con un’inaspettata alleanza tra i rappresentanti del Ministero e quelli della Regione, un’intesa che ha sorpreso soprattutto per i rapporti conflittuali tra il Governatore De Luca e le forze di centrodestra.
La reazione del Presidente De Luca, lapidaria, evidenzia il senso di frustrazione accumulato: la situazione del San Carlo è in uno stato di precarietà da troppo tempo.
La decisione finale ora è nelle mani del Ministro Giuli, chiamato a formalizzare la designazione.
La complessità della situazione risiede nella necessità di valutare la validità del voto del Consiglio di indirizzo: è considerato valido dai sostenitori della designazione, mentre il sindaco Manfredi ne contesta la legittimità.
A sostegno del sindaco si sono espressi anche i revisori dei conti del San Carlo, che in una comunicazione indirizzata a Giuli affermano che la nomina di Macciardi non possiede alcun valore giuridico né amministrativo.
L’opposizione politica, con Pd e M5s in prima linea, denuncia un mancato rispetto delle regole e sollecita l’abbandono di forzature politiche che potrebbero compromettere il futuro del teatro.
La vicenda, che rievoca la precedente disputa legale tra Stephane Lissner e Carlo Fuortes, mette in luce le delicate dinamiche di potere e le responsabilità istituzionali che gravano sulla salvaguardia di un patrimonio culturale di inestimabile valore, simbolo della città di Napoli e dell’intera nazione.
Il caso San Carlo si configura quindi come un banco di prova per il Ministro Giuli, chiamato a bilanciare l’autonomia artistica e gestionale del teatro con la necessità di garantire trasparenza e rispetto delle procedure legali, in un contesto politico particolarmente teso.