Sulla scia di un percorso artistico che incrocia melodramma, cinema e televisione, Serena Rossi ha siglato la sesta edizione del MediTa Festival con un evento di profondo significato culturale: “SereNata a Napoli – Notturno di musica e parole”, andato in scena il 5 settembre presso l’Oasi dei Battendieri.
Lungi dall’essere un semplice concerto, lo spettacolo si è configurato come un viaggio emotivo e identitario, una rilettura appassionata della Napoli che pulsa tra memoria ancestrale e contemporaneità.
L’artista, affiancata da un sestetto musicale di grande virtuosismo e dall’imponente Orchestra della Magna Grecia, magistralmente diretta da Angelo Nigro, ha offerto una narrazione stratificata, intessuta di brani iconici del repertorio napoletano, da “Santa Lucia Luntana” alla vibrante energia di “Guapparia”, da “Bammenella” al pathos di “Passione”.
La selezione musicale non si è limitata alla mera esecuzione; ogni interpretazione ha rappresentato un tassello di un mosaico più ampio, volto a restituire l’essenza di una città complessa e contraddittoria.
L’interpretazione di Serena Rossi ha trascendentato la mera abilità vocale, configurandosi come un atto di profonda immersione nell’anima napoletana.
La sua presenza scenica, potente e delicata al contempo, ha catalizzato l’attenzione del pubblico, creando un’atmosfera di intensa partecipazione emotiva.
Il racconto autobiografico, intessuto di aneddoti familiari, ha reso omaggio a Ria Rosa, antenata cantante e figura di spicco nel panorama culturale dei primi del Novecento, con una struggente esecuzione di “Preferisco il Novecento”, brano che ha evocato un’epoca di grandi speranze e profonde ferite.
L’artista ha saputo tessere un filo conduttore tra passato e presente, richiamando le storie di resilienza e migrazione, incarnate nei “treni della felicità” – un simbolo potente dell’emigrazione meridionale e del sogno di un futuro migliore – e celebrando le donne che, ieri e oggi, hanno incarnato i valori di coraggio, determinazione e amore per la propria terra.
L’evocazione del popolo dei ritornanti, descritto con maestria da Anna Maria Ortese, ha aggiunto un ulteriore livello di profondità all’interpretazione, sottolineando la complessità dell’identità napoletana, sospesa tra l’attaccamento alle proprie radici e la ricerca di nuove opportunità.
Il MediTa Festival, giunto alla sua sesta edizione, si è concluso con un omaggio alla bellezza dell’arte e alla forza della cultura popolare.
Serena Rossi, con la sua performance intensa e coinvolgente, ha ricevuto il prestigioso premio dei Due Mari, promosso dalla BCC San Marzano, un riconoscimento che celebra il suo talento e la sua capacità di comunicare emozioni universali attraverso la musica e la parola.
Come commentato dal direttore artistico Piero Romano, l’evento ha rappresentato un momento di rara suggestione, una perfetta sintesi di armonia e passione che ha lasciato un segno indelebile nel cuore del pubblico.
L’edizione 2025 del festival, preceduta dall’esibizione rock di Piero Pelù, si chiude così, lasciando presagire nuove edizioni dedicate all’esplorazione delle ricchezze artistiche e culturali del Mediterraneo.