Il futuro dello spettacolo dal vivo in Italia necessita di una radicale revisione del suo status, elevandolo da mero costo a investimento strategico per il paese.
Questa prospettiva, fortemente sostenuta dal presidente dell’Agis Francesco Giambrone, emerge con chiarezza nel contesto del nuovo Codice dello Spettacolo dal Vivo, un documento che ambisce a fornire una visione organica e proiettata verso il futuro.
La chiave di questa trasformazione risiede in un ripensamento del rapporto tra pubblico e privato.
Tradizionalmente, l’Italia ha subito un errore concettuale: considerare le risorse private come surrogati di quelle pubbliche, anziché come elementi complementari.
Questa impostazione ha finito per minare la vitalità del settore, generando un circolo vizioso di sottoutilizzo delle potenzialità del privato.
Lo Stato, in questa dinamica, deve assumere un ruolo guida, garantendo un solido sostegno e riconoscendo il valore intrinseco degli investimenti culturali.
Solo così si può stimolare un’effettiva partecipazione del settore privato, innescando un effetto moltiplicatore di benefici.
Il nuovo Codice si presenta come uno strumento per affrontare le persistenti disuguaglianze territoriali, un tema cruciale per la coesione sociale ed economica del paese.
Le aree marginali, spesso penalizzate da carenze infrastrutturali, limitate opportunità di lavoro e una minore propensione ai consumi culturali, necessitano di un sostegno mirato e costante.
Lo spettacolo dal vivo, in questo contesto, può rappresentare un potente motore di sviluppo, generando occupazione, stimolando l’economia locale, promuovendo l’inclusione sociale, contrastando la dispersione scolastica e contrastando il fenomeno della criminalità organizzata.
Il riequilibrio territoriale non è quindi un mero dettaglio normativo, ma un imperativo etico e strategico.
Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale incentivare la creazione di Fondazioni e promuovere la ricerca di risorse private, adattando le strategie alle specificità di ogni area geografica.
L’esempio dei Paesi anglosassoni e americani, dove il coinvolgimento del settore privato è profondamente radicato, può fornire preziose ispirazioni.
Luigi Grispello, presidente dell’Agis Campania, ha giustamente sottolineato l’importanza di una valutazione rigorosa dell’efficacia del nuovo Codice rispetto all’obiettivo primario del riequilibrio territoriale.
L’analisi attuale evidenzia una significativa disparità nella distribuzione delle risorse del Fondo Nazionale per lo spettacolo dal vivo, con le regioni meridionali che si trovano a fronteggiare sfide complesse.
La creazione di un Fondo perequativo, gestito tramite accordi di programma con le Regioni, rappresenta un passo avanti promettente, ma la sua piena attuazione richiederà un monitoraggio costante e un’allocazione di risorse adeguata.
La sfida, in definitiva, è trasformare la diversità territoriale in una risorsa, sfruttando appieno il potenziale dello spettacolo dal vivo per promuovere una crescita culturale ed economica equa e sostenibile per l’intera nazione.








