La violenza di genere, una piaga silenziosa che lacera l’esistenza di donne, ragazze e bambine, lascia cicatrici profonde, spesso invisibili, ma non per questo meno devastanti.
Oltre alle lesioni fisiche, che possono essere permanenti, si innescano processi psicologici complessi, che possono evolvere in disturbi alimentari, disturbi dell’umore, dipendenze e, in casi estremi, pensieri suicidi.
Per amplificare la voce di chi soffre e rompere il muro del silenzio, nasce “Tu non sei sola”, un’iniziativa promossa durante il Giffoni Sport, un cortometraggio che, attraverso la metafora della lotta e il sostegno di figure sportive esemplari, vuole offrire un messaggio di speranza e solidarietà.
La colonna sonora, un brano intenso e toccante di Marla, “Taglia zero”, evoca la crudezza del dolore attraverso un linguaggio poetico e diretto, amplificando la potenza emotiva del messaggio.
Andrea Fiorillo, eminente psichiatra, sottolinea come simili esperienze traumatiche siano terreno fertile per l’insorgenza di patologie mentali, evidenziando l’urgenza di interventi precoci e di supporto psicologico.
L’importanza di contesti protettivi, come la famiglia, l’amicizia e l’attività sportiva, emerge come elemento cruciale nella prevenzione e nel recupero.
Maxime Mbanda, rugbista, esprime un profondo senso di responsabilità, dichiarando che la consapevolezza e l’azione sono imperativi morali per ogni uomo e atleta.
Gilles Rocca, regista, riflette sulla difficoltà di esprimere verbalmente l’orrore che quotidianamente emerge dalle storie di violenza, auspicando che il cortometraggio possa diventare un faro per chi si sente solo e smarrito.
Roberta Mastromichele, co-sceneggiatrice, mette in risalto il ruolo dello sport non solo come strumento di emancipazione fisica, ma anche come risorsa preziosa per costruire resilienza e contrastare ogni forma di abuso.
Matteo Calveri, produttore, sottolinea il potenziale della comunicazione come veicolo di sensibilizzazione profonda, convinto che la trasformazione culturale passi attraverso il riconoscimento, l’ascolto attivo e l’azione concreta.
Lorena Rutigliano, produttrice esecutiva, ricorda che la violenza di genere è un problema sociale diffuso, che trascende la sfera individuale, richiedendo la creazione di una rete di sostegno che incoraggi la denuncia e offra percorsi di aiuto.
La violenza, in tutte le sue forme, si insinua subdola, erodendo l’autostima e minando la libertà delle vittime.
L’iniziativa culmina con la presentazione di “Jk Defense Donna Forte”, un progetto ideato da Stefano Maniscalco, campione del mondo di karate, e Emanuele Bruno, campione europeo di judo, con l’obiettivo di fornire alle donne gli strumenti per riconoscere i segnali di allarme e affrontare la violenza in modo proattivo.
L’impegno di figure di spicco nello sport dimostra come la forza fisica, quando indirizzata verso il bene, possa diventare un potente alleato nella lotta contro la violenza, non solo offrendo protezione, ma anche promuovendo un cambiamento culturale profondo e duraturo.
Si tratta di un percorso che richiede un impegno collettivo, un cambio di mentalità, e la ferma volontà di costruire una società più giusta e sicura per tutte le donne.