mercoledì 10 Settembre 2025
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Campolattaro: un modello virtuoso per l’Italia del futuro

L’avvio dei lavori per la condotta idrica che attinge dalla diga di Campolattaro, con la sua lunga galleria scavata nel cuore del Sannio, rappresenta un esempio virtuoso di sinergia istituzionale e sviluppo territoriale che il governo intende replicare su scala nazionale.

L’evento, a cui hanno presenziato il Vicepremier Salvini e il Governatore De Luca, non è solo l’inaugurazione di un’infrastruttura, ma il coronamento di un percorso complesso, segnato da interruzioni e rimpasti burocratici, ora risolti grazie a un rinnovato impegno politico e finanziario.
La diga di Campolattaro, la più imponente opera idrica in corso di realizzazione nel Sud Italia, testimonia la necessità di investimenti strategici nel settore delle risorse idriche, un tema cruciale per la resilienza e la competitività del Paese, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti.
L’acqua, bene primario e volano di sviluppo agricolo e industriale, dovrà irrigare centinaia di migliaia di abitazioni, campi e aziende entro il 2027, alleviando tensioni idriche e promuovendo la crescita economica locale.

Il Vicepremier Salvini ha espresso la volontà di estendere questo modello collaborativo ad altre iniziative cruciali per il Paese, come la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, auspicando un avvio dei lavori entro fine anno o al massimo entro ottobre, in stretta collaborazione con i sindaci delle due sponde.

L’obiettivo è superare le divisioni ideologiche e i veti strumentali che spesso ostacolano la realizzazione di opere pubbliche vitali per il benessere collettivo.

La retorica dell’opposizione, che spesso si traduce in un campanilismo sterile e in una resistenza immotivata ai progressi, appare anacronistica e dannosa per il futuro del Paese.
Mentre l’Europa e il mondo investono in infrastrutture e innovazione, l’Italia rischia di rimanere indietro, frenata da un atteggiamento pregiudizievole e da una miopia politica che ignora i benefici tangibili che le opere pubbliche possono portare.
La diga di Campolattaro, come il futuro ponte sullo Stretto, non è solo una questione di cemento e acciaio, ma un simbolo della capacità dell’Italia di superare le proprie divisioni, di guardare al futuro con ottimismo e di costruire un Paese più equo, prospero e resiliente per le generazioni a venire.

L’esperienza sannita dimostra che il dialogo costruttivo, la pianificazione strategica e la condivisione di obiettivi comuni possono trasformare sfide apparentemente insormontabili in opportunità concrete di sviluppo sostenibile, rafforzando il tessuto sociale ed economico del territorio.

La sinergia tra amministrazioni locali, enti regionali, ministeri e, soprattutto, la partecipazione attiva dei cittadini, si rivela la chiave per sbloccare il potenziale del Mezzogiorno e per costruire un futuro di progresso condiviso.

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