In Italia, il divario di genere in ambito finanziario e assicurativo si configura come una problematica strutturale, con ripercussioni particolarmente accentuate in regioni come la Campania. Questo fenomeno non è un mero disallineamento numerico, ma riflette un intreccio complesso di fattori socio-culturali ed economici che limitano l’accesso delle donne alla piena autonomia finanziaria e alla capacità di pianificare il proprio futuro.Secondo recenti analisi, la disparità emerge dalla combinazione di una partecipazione storica inferiore al mercato del lavoro – un fattore che limita l’accumulo di capitale e l’esposizione a strumenti finanziari – e da dinamiche comportamentali che ritardano l’assunzione di responsabilità economiche. Oltre un terzo delle donne italiane dichiara di aver iniziato a gestire autonomamente le proprie risorse finanziarie solo dopo il raggiungimento della maggiore età, un dato che evidenzia una transizione ritardata verso l’indipendenza economica.Un aspetto cruciale da considerare è la persistente distribuzione ineguale dei compiti domestici e di cura. Dati Ipsos rivelano che le donne dedicano una quantità significativamente superiore di tempo alla gestione della casa e della famiglia rispetto agli uomini, un impegno che spesso si traduce in una minore disponibilità per l’istruzione finanziaria e la gestione del denaro. Questa disparità di impegno, unita alla tendenza delle donne a delegare al partner la gestione delle finanze familiari, anche quando sono le principali fonti di reddito, contribuisce a perpetuare il gender gap.Le conseguenze di questa situazione sono profonde. La mancanza di familiarità con i concetti finanziari, l’assenza di investimenti a lungo termine e la dipendenza economica limitano le opportunità delle donne, compromettendo la loro capacità di costruire un futuro stabile e di prendere decisioni autonome. Superare questo divario richiede un approccio multidimensionale. È necessario promuovere una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro, incentivando l’imprenditorialità femminile e favorendo l’accesso a percorsi di carriera qualificati. Parallelamente, è fondamentale investire in programmi di educazione finanziaria mirati specificamente alle donne, fornendo loro gli strumenti e le conoscenze necessarie per comprendere il funzionamento dei mercati finanziari e prendere decisioni informate. Tuttavia, l’azione più urgente è la profonda revisione delle dinamiche familiari, con una ridefinizione equa della distribuzione dei compiti domestici e di cura. Un cambiamento culturale che riconosca il valore del tempo e delle competenze femminili, liberando le donne dal peso eccessivo delle responsabilità familiari e consentendo loro di dedicarsi alla propria crescita personale e professionale, inclusa la gestione proattiva del proprio patrimonio. L’empowerment economico, in definitiva, si traduce in maggiore autonomia, resilienza e autodeterminazione per le donne, con benefici che si estendono all’intera società.
Donne e Finanza: Il Divario di Genere in Italia e in Campania
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