La filiera bufalina, pilastro dell’agroalimentare italiano, si trova ad affrontare un momento di intensa riflessione e necessità di riorganizzazione, alimentata da voci contrastanti e preoccupazioni che rischiano di offuscare la complessità del settore.
Le recenti discussioni, spesso amplificate da sensazionalismi, hanno sollevato interrogativi sull’integrità del prodotto DOP, con accuse di impiego di latte congelato e timori di importazioni concorrenti, in particolare dalla Germania.
Questa turbolenza evidenzia la fragilità percepita della filiera e la necessità di una comunicazione chiara e trasparente.
Il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, in risposta a queste incertezze, ha ribadito il suo ruolo primario e insostituibile come unico organo competente per qualsiasi modifica al disciplinare di produzione.
Questo documento normativo, cardine della qualità e dell’autenticità del prodotto, sancisce l’utilizzo esclusivo di latte fresco proveniente da bufale di razza mediterranea allevate rigorosamente all’interno dell’area di origine geograficamente definita.
Il processo di aggiornamento del disciplinare, lungi dall’essere un atto unilaterale, si avvale di un comitato paritetico, composto da rappresentanti di allevatori e trasformatori, che formulano proposte di modifica.
Queste proposte, tuttavia, devono seguire un iter preciso, finalizzato all’approvazione da parte delle autorità europee, in primis Bruxelles.
La trasparenza del processo è fondamentale, e qualsiasi tentativo di eludere questo iter, come suggerirebbe l’inconsapevolezza di alcuni attori del settore, sarebbe inaccettabile e potenzialmente lesivo dell’intera filiera.
L’intervento del Ministro Lollobrigida, volto a dissipare dubbi e a riaffermare i principi fondamentali, ha contribuito a stemperare le tensioni.
La situazione attuale, definita dal Consorzio come “delicata”, impone un’urgente programmazione dei volumi produttivi, un aspetto cruciale per la sostenibilità economica degli operatori.
La natura intrinsecamente fresca del prodotto rende imprescindibile una strategia di destagionalizzazione, che permetta di garantire una disponibilità costante per i consumatori.
L’obiettivo strategico di trasparenza si traduce in un impegno concreto verso i consumatori, come testimonia l’approdo in Commissione Giustizia al Senato del disegno di legge sulle sanzioni, che introduce ulteriori garanzie.
Il Consorzio esprime il desiderio di un coinvolgimento attivo nell’applicazione di queste nuove norme, in sinergia con il Sian (Sistema di Identificazione Agricola Nazionale) e con tutti gli enti competenti.
L’innovazione e il miglioramento continuo del sistema di tracciabilità rappresentano la chiave per preservare la fiducia dei consumatori e consolidare la reputazione del prodotto bufalino come eccellenza agroalimentare italiana, simbolo di tradizione, qualità e genuinità.
Un sistema di tracciabilità potenziato dovrebbe non solo garantire l’origine del latte, ma anche fornire informazioni dettagliate sulle pratiche di allevamento, sul benessere animale e sui processi di trasformazione, contribuendo a un’esperienza di acquisto più consapevole e trasparente.