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Sciopero aerei: diritti dei passeggeri a rischio, Aidacon interviene

La recente proclamazione di uno sciopero nazionale del trasporto aereo per il 10 luglio solleva profonde preoccupazioni e pone una seria sfida alla tutela dei diritti dei consumatori, mettendo a rischio le aspettative di migliaia di famiglie e lavoratori.

Se il diritto di sciopero rimane un pilastro fondamentale delle libertà sindacali, la sua esercizio in un periodo di elevata affluenza turistica, come quello estivo, configura una scelta che scarica in maniera sproporzionata i costi di una disputa sindacale sui viaggiatori, già gravati da aspettative e spese consistenti.

Le segnalazioni che giungono all’associazione Aidacon Consumatori rivelano un quadro allarmante: diverse compagnie aeree stanno adottando tattiche aggressive, comunicando in maniera ingannevole la negazione del diritto al rimborso integrale dei biglietti.
Tale comportamento rappresenta una distorsione intenzionale delle normative vigenti, in particolare del Regolamento CE, che confonde impropriamente il rimborso, obbligatorio per legge, con la compensazione pecuniaria, che può essere esclusa in casi specifici, come appunto lo sciopero.
È imperativo chiarire che il diritto al rimborso del biglietto aereo è un diritto inalienabile del passeggero, garantito da una solida base normativa, tra cui spicca il Regolamento CE 261/2004.

Quest’ultimo assegna al passeggero la libertà di scelta tra il rimborso monetario integrale del biglietto (entro sette giorni) o un volo alternativo.
Qualsiasi tentativo di imporre voucher o soluzioni alternative è una pratica illecita e inaccettabile.

La tutela non si limita al rimborso del volo.

In caso di cancellazione dovuta allo sciopero, il passeggero ha diritto anche al rimborso delle spese relative all’hotel, se la cancellazione del volo rende impossibile usufruire del soggiorno prenotato.
Per i consumatori che hanno acquistato un pacchetto turistico, la protezione assume contorni ancora più robusti.

La Direttiva (UE) 2015/2302, recepita in Italia dal Codice del turismo, prevede che in presenza di eventi straordinari e inevitabili come uno sciopero nazionale, il viaggiatore ha diritto a recedere dal contratto senza incorrere in penali e a ottenere il rimborso integrale di tutti i pagamenti effettuati (volo, hotel, etc.

), direttamente dall’organizzatore del viaggio, entro un termine di quattordici giorni.

Questa disposizione mira a bilanciare la forza contrattuale tra il fornitore del pacchetto turistico e il consumatore, riconoscendo la vulnerabilità di quest’ultimo di fronte a eventi imprevedibili.
Aidacon Consumatori, in virtù di queste tutele legali, diffida formalmente le compagnie aeree e le strutture alberghiere dall’ostacolare l’accesso ai rimborsi dovuti.

È inaccettabile che una presunta confusione normativa venga utilizzata come barriera per danneggiare i consumatori.

L’associazione si appresta a promuovere un’azione collettiva (class-action) e a fornire assistenza legale ai viaggiatori, garantendo la difesa dei loro diritti e vigilando sul rispetto delle normative vigenti, con l’obiettivo di contrastare pratiche commerciali scorrette e tutelare il diritto al riposo e al tempo libero dei cittadini.

La trasparenza e la corretta applicazione delle normative sono imprescindibili per garantire un mercato del turismo equo e responsabile.

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