L’evoluzione del panorama criminale digitale negli ultimi tre anni ha delineato una tendenza allarmante: un’escalation del fenomeno delle truffe online e delle frodi informatiche che ha eroso la fiducia dei cittadini e causato ingenti perdite economiche.
I dati recenti, elaborati dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), rivelano un quadro preoccupante che testimonia la crescente sofisticazione delle tecniche fraudolente e la loro capacità di colpire un bacino sempre più vasto di potenziali vittime.
Tra il 2022 e il 2024, l’ammontare complessivo delle perdite finanziarie derivanti da queste attività illecite ha superato i 559 milioni di euro, con una crescita esponenziale nell’ultimo anno, che segnala una necessità urgente di rafforzare le strategie di prevenzione e di sensibilizzazione.
La componente preponderante di questa crescita è rappresentata dalle truffe online, che hanno visto un incremento significativo, passando da circa 114 milioni nel 2022 a quasi 181 milioni nel 2024 – un aumento di oltre il 58%.
Parallelamente, le frodi informatiche, pur con un valore inferiore, hanno registrato una crescita considerevole, attestandosi a 48,1 milioni di euro nel 2024 rispetto ai 38,5 milioni del 2022, indicando una progressione del 25%.
Analizzando in dettaglio le frodi creditizie nel primo semestre del 2024, emerge un quadro ancora più complesso, con oltre 17.200 casi segnalati, per un danno economico stimato in circa 79 milioni di euro.
Questo dato sottolinea la vulnerabilità del sistema creditizio e la necessità di implementare misure di sicurezza più efficaci per proteggere i consumatori e le istituzioni finanziarie.
Il profilo delle vittime di queste truffe rivela una distribuzione demografica eterogenea, con una prevalenza di uomini (64,3% dei casi) rispetto alle donne (35,7%).
L’età media delle vittime è concentrata tra i 41 e i 50 anni (22,7%), seguita dalle fasce 18-30 anni (21,6%) e 31-40 anni (20,6%), evidenziando come la popolazione più giovane, spesso più incline a utilizzare canali digitali, sia particolarmente esposta.
Nonostante ciò, anche gli over 60 rappresentano una fetta significativa di vittime (16,3%), suggerendo che la mancanza di familiarità con le tecnologie digitali e una maggiore fiducia nelle istituzioni possono rendere questa fascia d’età più vulnerabile.
A livello geografico, l’analisi delle frodi creditizie, basata sui dati dell’osservatorio Crif, mostra una distribuzione capillare sul territorio nazionale, con concentrazioni più elevate in alcune regioni.
La Lombardia emerge come la regione più colpita (15,1%), seguita dalla Sicilia (12,8%) e dalla Campania (12,4%).
Altre regioni significative per l’incidenza delle frodi includono il Lazio (9,9%), il Piemonte (7,1%), l’Emilia Romagna (7,0%) e la Puglia (7,2%).
Questa distribuzione geografica potrebbe riflettere diverse variabili socio-economiche e la diversa adozione di tecnologie digitali nelle diverse aree del paese.
La crescita esponenziale di queste attività illecite online richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni finanziarie, forze dell’ordine, autorità di regolamentazione e, soprattutto, una forte sensibilizzazione dei cittadini.
L’alfabetizzazione digitale e la consapevolezza dei rischi connessi all’utilizzo dei canali online rappresentano la prima linea di difesa contro questo fenomeno in continua evoluzione, volto a minare la stabilità del sistema finanziario e la fiducia dei consumatori.






