La Campania si appresta a vivere una tornata elettorale cruciale, segnata da un’intensa contesa politica e da una complessa ripartizione di forze in campo. L’ombra del tentativo di rinvio, orchestrato dall’ormai uscente governatore Vincenzo De Luca, sembra essersi dissolta, aprendo la strada a un voto che definirà il futuro della regione entro la fine di novembre. Il dibattito, infiammato dalle accuse reciproche tra centrodestra e centrosinistra, ruota attorno alla figura di Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri, profilatosi come possibile candidato del centrodestra.L’offensiva del Partito Democratico, guidata da Marco Sarracino, dipinge la candidatura Cirielli come una manovra strategica del governo Meloni, volta a consolidare il potere politico in una regione chiave. Sarracino accusa il centrodestra di voler trasformare la Campania in un “feudo”, imporre un interprete fedele della linea governativa e ignorare le esigenze del territorio. Questa dinamica, secondo il PD, si inserisce in un disegno più ampio di abbandono del Sud Italia. La replica di Sandro Ruotolo, eurodeputato dem, sottolinea l’intenzione di confermare un modello di governance ispirato all’esperienza napoletana, in un’evidente contrapposizione alla visione proposta dal centrodestra.La risposta di Antonio Iannone, commissario regionale di Fratelli Italia, non tarda ad arrivare, respingendo con veemenza le accuse del PD. Iannone definisce le affermazioni di Sarracino “ridicole”, sottolineando la profonda crisi interna che dilania il Partito Democratico, dilaniato da fazioni e opportunismi. L’attacco si rivolge direttamente alla leadership dem, rimarcando come le accuse mosse al centrodestra paradossalmente confermino le critiche già espresse nei confronti della classe dirigente del PD, persino da figure come De Luca.Il quadro politico si fa ancora più intricato considerando la posizione di De Luca, che, pur rimanendo al di fuori della coalizione di centrosinistra, potrebbe tentare di influenzare l’esito del voto attraverso liste proprie, proponendo figure come Bonavitacola o Fortini. La sua preoccupazione, espressa pubblicamente, riguarda la possibilità di non poter approvare i bilanci regionali a causa delle scadenze elettorali imminenti, un’obiezione prontamente contestata da Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia.Il centrosinistra, dal canto suo, si trova ad affrontare una propria sfida: la scelta del candidato alla presidenza. Roberto Fico appare il favorito, ma la sua designazione, che dovrà essere condivisa da Conte e Schlein, è ancora in sospeso. Sergio Costa e Federico Cafiero De Raho, quest’ultimo proveniente dal Movimento 5 Stelle, rappresentano valide alternative. La negoziazione tra le diverse anime del centrosinistra si preannuncia complessa, in un contesto politico caratterizzato da una crescente polarizzazione e da una forte competizione per la leadership regionale. La capacità di presentare un progetto unitario e credibile si rivelerà determinante per affrontare le sfide che attendono la Campania.
Campania, elezioni infuocate: Cirielli nel mirino, De Luca in agguato.
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