Campania, il futuro delle regionali: equilibri precari e strategie in evoluzioneL’entusiasmo generato dai recenti successi elettorali in Genova e Ravenna risuona nel centrosinistra campano, alimentando la speranza di una coalizione progressista vincente anche nel contesto regionale. Tuttavia, l’incertezza più grande, un vero e proprio fulcro di dinamiche complesse, ruota attorno alla figura di Vincenzo De Luca, attuale governatore e una variabile capace di alterare radicalmente gli equilibri politici. L’assenza di commenti ufficiali e un sorriso enigmatico durante l’intervista con i giornalisti hanno amplificato le speculazioni sul suo posizionamento. Un gruppo di suoi sostenitori nel Consiglio Regionale ha recentemente adottato il nome “A testa alta con De Luca”, suggerendo la possibile nascita di una o più liste civiche pronte a contendersi la scena alle prossime elezioni. Queste liste potrebbero scegliere di appoggiare i progressisti, oppure presentare un candidato alternativo, potenzialmente in grado di erodere consensi cruciali a favore degli avversari.Le trattative in corso tra il suo entourage e il Partito Democratico, unite alla scelta del successore, costituiscono un intricato rebus politico. Roberto Fico, attualmente considerato un candidato forte per i progressisti, appare non gradito a De Luca, il quale sembra preferire un profilo diverso. La posizione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, apertamente favorevole a un’ampia coalizione, si allinea con la visione di un fronte progressista unito, un’alleanza che, secondo lui, è la chiave per il rinnovamento politico e per rispondere alle esigenze di cambiamento che emergono dal territorio. Antonio Misiani, commissario regionale del PD, conferma l’apertura al dialogo, sottolineando l’assenza di veti e pregiudizi nella selezione del candidato e auspicando un contributo significativo da parte di De Luca.Un sondaggio pubblicato da Fanpage offre un quadro preliminare delle intenzioni di voto, con la coalizione Pd-M5s-Avs che si attesta al 48,7% contro il 37% di FdI, Forza Italia e Lega. Nonostante i numeri apparentemente favorevoli, il panorama politico campano è costellato di incognite. Il peso dei partiti minori, l’impatto delle liste civiche e, soprattutto, le scelte strategiche di De Luca, rappresentano fattori potenzialmente destabilizzanti.L’assenza di una data elettorale definita non impedisce l’inizio della campagna elettorale, caratterizzata da una crescente attività sul territorio. Fico è in prima linea, mentre esponenti del Governo, come Edmondo Cirielli, possibile candidato di FdI, intensificano la loro presenza. Cirielli ha espresso l’onore di guidare la Regione, sottolineando però che la decisione finale spetterà ai vertici nazionali. L’attenzione del Governo verso la Campania si manifesta anche attraverso iniziative concrete, come il bando per la riqualificazione delle case del Parco Verde di Caivano, con un investimento di 130 milioni di euro. La premier Giorgia Meloni, durante una precedente visita, aveva promesso un impegno costante a favore del territorio, un impegno che, a giudizio del Governo, sta venendo mantenuto. Questo gesto simbolico mira a dimostrare una vicinanza tangibile alle comunità più svantaggiate e a rafforzare l’immagine del Governo come forza propositiva e attenta alle esigenze del territorio.
Campania: Regionali, equilibri fragili e l’enigma De Luca
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