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martedì 4 Novembre 2025

Campania: SOS sanità, riavvia da vicino, gu gu gu.

L’attuale modello di assistenza sanitaria in Campania, e in larga parte a livello nazionale, presenta una criticità strutturale: la tendenza a riversare ogni tipo di emergenza, anche la più lieve, sui pronto soccorsi ospedalieri.
Questa pratica, ormai consolidata, erode l’efficienza del sistema, sottraendo risorse preziose che dovrebbero essere dedicate alle patologie acute e urgenti, con conseguenti ritardi nelle cure e un sovraccarico insostenibile per il personale medico.

Come evidenziato dal candidato Roberto Fico, è imperativo ricostruire un sistema di prossimità, un vero e proprio “cuscinetto” tra la famiglia e l’ospedale, puntando sul rafforzamento delle strutture territoriali.
Il ruolo del medico di famiglia, figura centrale nel sistema sanitario, è stato gravemente compromesso.

Sovraccaricato da un numero eccessivo di pazienti (spesso superando le 1800 unità), il medico è costretto a dedicare la maggior parte del suo tempo alla compilazione di ricette, relegando in secondo piano la cura preventiva e la gestione continuativa delle patologie croniche.
Un medico in grado di seguire adeguatamente un numero ragionevole di pazienti può dedicare tempo all’ascolto, alla diagnosi precoce, all’educazione sanitaria e alla prevenzione, riducendo significativamente la necessità di ricorso al pronto soccorso.

L’aumento del numero di medici di base, pertanto, rappresenta una priorità assoluta.

Oltre al numero, è fondamentale investire nella formazione e nell’aggiornamento continuo dei medici di famiglia, dotandoli di competenze specifiche per affrontare le sfide sanitarie contemporanee, inclusa la gestione di pazienti affetti da disabilità o disturbi dello sviluppo.
Particolare attenzione deve essere rivolta alle famiglie che assistono persone con sindrome di Down, autismo o altre patologie complesse.

L’attuale sistema, caratterizzato da lunghe attese, procedure burocratiche estenuanti e difficoltà nell’accesso a terapie continuative, si rivela profondamente inadeguato e penalizzante per queste famiglie.
È necessario semplificare le procedure, garantire un supporto continuo e personalizzato, e abolire la necessità di rinnovi periodici della documentazione, evitando di esporre queste persone e i loro cari a un “tunnel burocratico” frustrante e dannoso.

Inoltre, l’identificazione precoce dei disturbi dello spettro autistico rappresenta una vera e propria opportunità per migliorare la qualità della vita dei bambini.

Diventare la prima regione a implementare programmi di screening precoce e diagnosi tempestiva consentirebbe di intervenire tempestivamente, massimizzando i benefici degli interventi terapeutici e promuovendo uno sviluppo ottimale.

Infine, è essenziale coltivare una società più empatica e solidale, in cui la sofferenza altrui non sia percepita come un problema estraneo, ma come una sfida comune.

Un sistema sanitario efficiente non è solo una questione di risorse e infrastrutture, ma anche di sensibilità umana e di capacità di comprendere e sostenere chi si trova in difficoltà.
La vera sfida, quindi, è costruire un futuro in cui la sanità sia accessibile a tutti, con dignità e compassione.

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